FOLLONICA – “Io il mio discorso l’ho fatto, ora voi preparate il discorso funebre per me”. Queste le famose parole che Giacomo Matteotti pronunciò dopo aver concluso il discorso del 30 maggio 1924 alla Camera, in cui denunciava il clima di violenza e la minaccia alla democrazia rappresentata dal fascismo.
A cento anni di distanza dal suo assassinio Follonica ha deciso di ricordare Matteotti per il suo impegno e per il suo sacrificio con un Consiglio comunale speciale, andato letteralmente “in scena” sul palco del Teatro Fonderia Leopolda mercoledì 20 novembre. Una mattinata aperta al pubblico a cui hanno partecipato, oltre alla giunta e ai consiglieri, anche gli studenti delle scuole superiori della città.
«Il 10 giugno scorso ricorreva il centenario dell’omicidio di Giacomo Matteotti – ha esordito il sindaco Matteo Buoncristiani -. Con l’avvicinarsi di questa ricorrenza mi ero ripromesso, dopo le elezioni, di convocare un Consiglio comunale aperto per parlare con la cittadinanza e per ricordare la memoria di Matteotti, una delle figure più emblematiche della lotta per la nostra libertà, che non ha avuto esitazioni a portare avanti le proprie idee e i propri valori».
Parole condivise dal presidente del Consiglio comunale Alberto Aloisi e dall’assessore alla Cultura Stefania Turini, che hanno ripercorso la storia personale e politica di Matteotti: «Un personaggio eroico i cui effetti continuano nel presente. Nel presente delle istituzioni democratiche e della nostra opinione pubblica per valorizzare l’importanza insostituibile delle istituzioni rappresentative parlamentari, liberamente elette dai cittadini e dalle cittadine. Lo Stato siamo noi, siamo noi che lo costituiamo con i nostri pensieri, con le azioni e con l’impegno civico – ha dichiarato Turini rivolgendosi poi agli studenti -. È giusto che viviate la vostra età spensierata, ma dovete pensare anche a costruire il vostro futuro e difendere tutto ciò che vi viene consegnato, un tesoro inestimabile. Il coraggio di un singolo può consentire di scagliare la pietra necessaria e abbattere un muro che vuole imprigionare corpo e mente».
Sul valore di Matteotti e sull’importanza dei suoi insegnamenti sono poi intervenuti, alternandosi, i consiglieri di maggioranza e di opposizione. In particolare Azzurra Droghini (Lista Matteo Buoncristiani Sindaco) ha parlato dell’esperienza di vita del deputato, tra le difficoltà dell’Italia povera dell’epoca, e del suo spirito critico testimoniato anche dalle lettere spedite alla moglie; Andrea Pecorini (capogruppo Pd), Emanuele Betti (Lista Pecorini Sindaco), Giacomo Manni (Pd), Francesco Ciompi (Follonica a sinistra) e Francesca Stella (Pd) hanno posto l’attenzione sui motivi storici che portarono all’omicidio Matteotti e hanno denunciato la posizione di gruppi di estrema destra o di singoli politici ancora oggi vicini all’ideologia fascista.
«Una figura il cui spessore politico e umano è estremamente contemporaneo – ha commentato Mirjam Giorgieri (Pd) -. Provando a pensare che tipo di persona sarebbe oggi Matteotti mi piace pensarlo come uno di quegli attivisti disposti a mettere in gioco la propria vita per i propri valori. Dobbiamo avere la forza di dire limpidamente e senza fraintendimenti che è stato un martire laico della democrazia, che morì assassinato per mano fascista, “colpevole” di aver denunciato brogli elettorali, la corruzione del governo di Mussolini e le violenze squadriste».
«Siete cresciuti in un mondo in cui potete pensare quello che volete e dobbiamo fare in modo che questa libertà venga rispettata – è intervenuta poi Marina Listorti (Fdi) rivolgendosi agli studenti -. Il modo più semplice per rispettarla è dire quello che si pensa. È uno dei modi più pratici per rendere omaggio alla figura che oggi celebriamo. Penso sia questo il nesso tra voi e Giacomo Matteotti».
La mattinata è proseguita con la visione di video sulla storia del periodo fascista e con gli interventi di Francesco Di Marco, studioso di cultura umanistica, Claudio Bellucci, presidente di Anpi Follonica, e di Alberto Aghemo, presidente della Fondazione Giacomo Matteotti.
«Un’iniziativa splendida, devo rappresentare la mia gratitudine alla città di Follonica – ha affermato Alberto Aghemo, prima del suo intervento -. L’idea di democrazia riformista di Giacomo Matteotti si sostanziava in questo: per lui la rivoluzione nasce dal basso, una rivoluzione culturale che si basa sulla formazione e sulla scuola, che passa poi attraverso il Comune e la sana amministrazione, il buon governo del territorio. E per fare buon governo del territorio bisogna studiare, conoscere i numeri, saper redigere un bilancio. “L’amministrazione locale è la fucina della democrazia”. In questo c’è un po’ tutto Matteotti».
La replica della mattinata si può vedere sul canale Youtube del Comune di Follonica https://www.youtube.com/@comunedifollonica/streams
Abbiamo seguito il Consiglio comunale con le foto di Giorgio Paggetti.