
MONTE ARGENTARIO – Il gruppo consiliare Per l’Argentario non ha partecipato alla seduta del consiglio comunale del 19 novembre in quanto ha sollevato una questione sulla validità dell’avviso di convocazione stesso.
“Abbiamo scritto all’illustrissimo prefetto, dopo aver avvisato il comune tramite pec, in quanto manca il carattere di convocazione se ordinario, straordinario o d’urgenza che non si può solamente desumere dai contenuti, visto che l’articolo 29 del regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale recita ‘l’avviso di convocazione deve indicare se l’adunanza ha carattere ordinario, straordinario o d’urgenza’ – dichiarano Marco Nieto, Maria Sabatini e Anna Laura Fedele -. Neanche che ‘si è sempre fatto così’ giustifica, infatti, eventuali trasgressioni alle norme, e non può trasformare un comportamento consolidato in diritto. È fondamentale che le procedure siano seguite con rigore affinché si garantisca la legittimità degli atti decisionali del consiglio”.
“Riguardo alla comunicazione verbale riguardante la data del Consiglio, è evidente che essa non sostituisce una convocazione formale e scritta. Le norme richiedono chiarezza e ufficialità, elementi che una comunicazione verbale non può garantire – proseguono i consiglieri -. La mancanza di questo elemento essenziale, quale carattere della convocazione, crea confusione per i termini appropriati (articolo 32 dello stesso regolamento) e può compromettere la legittimità della seduta stessa e delle delibere adottate”.
“In merito poi alla situazione ‘spigolosa’ di cui parla il sindaco, si è dimenticato che le decisioni spettano a lui con la sua maggioranza, non ad una minoranza che è sempre pronta ed in prima fila per la tutela del territorio e dei propri cittadini. Noi siamo sempre pronti ad affrontare qualsiasi situazione ‘spigolosa’ ci venga presentata per poterla risolvere nell’interesse collettivo – conclude Per l’Argentario -. Infine, teniamo a sottolineare che le nostre obiezioni e la nostra contrarietà non è dovuto solo a vizi sostanziali, o a questioni burocratiche, ma sono frutto di un giudizio su un’amministrazione che si discosta sempre più da scelte organizzative democratiche, che diano il giusto e corretto spazio di azione agli organi istituzionali di consiglio e controllo, come consulta e commissione edilizia, attualmente confinate ad un ruolo di mera e insignificante cornice. Riteniamo che sia anche questo, compito fondamentale di un’opposizione concreta, seria e costruttiva”.