
SORANO – “Da anni sostengo che le maxi Asl non riescono a dare ascolto ai territori, così come avveniva con quelle a dimensione provinciale. La dura presa di posizione del sindaco di Sorano Ugo Lotti, che segue quelle critiche di tanti primi cittadini, ne è l’ultima conferma. Per questo serve che la Regione dia una risposta concreta che inverta questa tendenza”.
Così il capogruppo di ‘Merito e Lealtà’ in consiglio regionale Andrea Ulmi, vicepresidente della commissione sanità, dopo la presa di posizione del sindaco di Sorano.
“I problemi che ravvisano i sindaci – sostiene Ulmi – non sono solo legati a tematiche contingenti, tipo la mancanza di medici, ma anche ad un’assenza di dialogo e di considerazione da parte di un’azienda troppo vasta e incapace di essere rappresentata sui territori. Questo porta i cittadini, di fronte alle criticità, a rivolgersi all’unico soggetto di riferimento che è il sindaco, massima autorità sanitaria sul territorio, che a sua volta ha però difficoltà ad ottenere risposte. Occorre che ci sia un cambio di rotta rispetto ad un sistema che, così come è, non funziona”.
Ulmi ricorda come solo la Toscana tra le Regioni della stessa dimensione ha tre maxi Asl. “Le varie regioni che, come estensione, sono simili alla nostra – afferma il capogruppo di ‘Merito e Lealtà’ – hanno Asl a dimensione provinciali o di poco superiori, laddove ci siano province poco estese. Questo consente di avere aziende più vicine e attente ai territori. A questo aggiungiamo che la nomina del direttore generale, e di conseguenza quelle che da lui dipendono, fanno tutte capo solo e soltanto ai governatori, che possono decidere se ascoltare o meno i sindaci. Da qui la richiesta apparsa anche sulla stampa dell’appello dei primi cittadini della Asl Toscana Sud-Est di venire interpellati sul nuovo direttore generale. Da ciò si comprende quindi come si arrivi a certe forme di protesta da parte di alcuni territori tra cui, appunto, Sorano”.
Ulmi sta lavorando in Regione per trovare una soluzione, ma auspica sempre che ci sia maggior dialogo istituzionale a vari livelli. “In consiglio regionale – afferma – sto lavorando per migliorare la situazione. La soluzione auspicabile è il ritorno alle Asl provinciali, anche se comprendo che si tratta di stravolgere una riforma cardine della sanità toscana. Se non sarà possibile serve comunque una soluzione ragionevole che ovvi alle problematiche che la maxi Asl porta con sé e che stiamo studiando. Tutto ciò premesso auspico che il governatore Giani, nella scelta del nuovo direttore generale, ascolti le richieste dei territori avanzate dai sindaci capoluogo della Asl Toscana Sud Est, cioè quelli di Grosseto, Siena e Arezzo e non decida solo secondo una logica politica e di appartenenza”.