GROSSETO – “Guarda che bella famiglia che abbiamo” ha detto fino all’ultimo Pietro Grandini, stringendo la mano alla sua amata Narcisa Pisani e guardando i figli Luisella e Luigi insieme ai nipoti.
Prossimo alla soglia dei 92 anni (li avrebbe compiuti il 20 novembre) Pietro, per tutti “Pietrino” di Stiacciole, si è spento all’ospedale Misericordia di Grosseto.
Dopo un primo ricovero per scompenso cardiaco qualche giorno fa, era stato dimesso, ma un aggravamento delle condizioni lo aveva riportato al Misericordia. Il suo cuore purtroppo non ce l’ha fatta a superare l’ennesima fatica e nel pomeriggio di ieri, 6 novembre, Pietro ha lasciato questo mondo. Sempre circondato dall’affetto della sua famiglia.
È proprio la sua famiglia, infatti, ad essere sempre stata la priorità. Fervente lavoratore, Pietro ha sempre messo prima gli affetti più cari. Se “fatti non parole, da Pietrino alle Stiacciole” era il suo motto commerciale più famoso, “La famiglia prima di tutto” è stata la stella polare che ha guidato ogni sua attività, ogni strada intrapresa, ogni suo giorno.
Da “bambino delle bici” a Cavaliere della Repubblica
Pietro non è nato in una famiglia facoltosa e non ha conosciuto comodità o agiatezze se non quelle che si è costruito con il duro lavoro. Unico maschio in una famiglia che conta altre cinque sorelle, Pietro ha visto già da bambino la mamma sforzarsi di “portare la pagnotta a casa” andando a vendere porta a porta con il carro i beni i fabbisogni quotidiani.
A 8 anni, gli è stato affibbiato il soprannome di “Bambino che ripara le bici” perché, sempre per le necessità della famiglia, aveva iniziato a lavorare riparando uno dei mezzi più comuni e usati in quegli anni, appunto le bici.
Dalle due è passato poi alle quattro ruote e nonostante la perdita di suo babbo non si è mai arreso, aprendo successivamente un futuro anche ai figli e alle loro famiglie. Negli anni infatti è arrivato il distributore dove ha prestato servizio fino a qualche giorno fa, la ferramenta e il negozio di elettrodomestici.
Per decenni Pietrino è stato una sorta di piccolo Harrods della Maremma, prima aiutato solo dalla sua Narcisa con la quale ha trascorso 65 anni di matrimonio, poi dal resto della famiglia. Si trovava di tutto andando da lui. Ed ancora è così, sono tantissimi quelli che fanno affidamento alle capacità della sua famiglia per trovare, nel giro di pochi metri quadri, tutto quello di cui hanno bisogno.
Il lavoro è stata la sua vita, ma ha sempre lavorato per la sua famiglia, per vederla brillare, per non fargli mancare mai niente.
Il suo presidio era il distributore, dove si poteva trovare a qualsiasi ora, e il suo impegno è stato riconosciuto anche dallo Stato. Nel 2 giugno del 2023, la prefetta Paola Berardino gli ha consegnato l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica, durante la cerimonia in prefettura a Grosseto.
L’ultimo saluto a Pietrino
Pietro ha salutato la sua famiglia come se fosse un arrivederci, lontano dalle sofferenze e sicuro di essere circondato da un affetto sconfinato. “Gli siamo stati vicini fino all’ultimo – racconta la figlia Luisella – il suo ritorno a casa è durato un solo giorno ma gli era tornato il sorriso, era felice. Tornato in ospedale non ha perso quello spirito che ha sempre avuto. Voglio sottolineare anche che siamo stati assistiti da dottori e infermieri che hanno dimostrato una dedizione e professionalità senza pari. Un’umanità e un impegno che ricorderemo”.
“In famiglia era una presenza costante – ricorda Luisella – così come a quel distributore che amava tanto. Ora gestirlo sarà dura ma vogliamo portarlo avanti finché potremo, lui avrebbe voluto così. Mancherà davvero tanto, a tutti noi”.
Sono in tanti quelli che porteranno nel cuore “Pietrino”, sia per la sua dote di trovare subito amicizia anche tra gli sconosciuti, sia per i suoi motti unici. Tutti quelli che vorranno portare un ultimo saluto a Pietro potranno fare visita all’obitorio dell’ospedale Misericordia di Grosseto.
I funerali, dopo una breve sosta simbolica al suo distributore, saranno celebrati nella chiesa San Salvatore di Istia d’Ombrone, domani 8 novembre, alle 11.