MONTE AMIATA – “Con il coprimariato con l’ospedale di Massa Marittima, come da noi previsto, saranno ridotti i giorni di attività per gli esami rivolti ai pazienti esterni. Già in passato abbiamo sottolineato, così come fatto dal consigliere Mazzocco a Massa Marittima, che la radiologia è un pilastro fondamentale per qualsiasi ospedale, e la sua marginalizzazione rischia di compromettere l’efficienza di tutta la struttura”. Luca Salvadori, membro del direttivo della Lega Amiata e regionale, torna a esprimere preoccupazione per la situazione dell’ospedale di Castel del Piano e chiede un ripensamento sul piano gestionale che ha portato alla condivisione con Massa Marittima.
A livello provinciale, Luca Grisanti, responsabile enti locali della Lega, dipinge un quadro preoccupante dello stato della sanità in Maremma. “Assistiamo a una riduzione costante del numero di medici e a una crisi profonda nei servizi offerti dagli ospedali locali, come quelli di Castel del Piano e Massa Marittima. Il Misericordia di Grosseto è costretto a sopperire alle mancanze di queste strutture, con il risultato che i tempi di attesa e la qualità delle cure ne risentono, a danno sia degli operatori che si vedono oberati da carichi di lavoro insostenibili sia da parte dei cittadini che anche per la più banale attività medica bypassano le strutture territoriali per recarsi nel capoluogo. Un’altra preoccupazione riguarda il periodo di vacanza gestionale che si prospetta con il trasferimento del dottor D’Urso”.
“Ci troviamo in una fase in cui decisioni cruciali per il futuro degli ospedali rischiano di essere congelate a causa del cambio di management – prosegue Grisanti -. Chi prenderà il suo posto dovrà affrontare sfide importanti, soprattutto in aree critiche come la radiologia. Noi proponiamo fin da subito di rivedere la decisione circa il co-primariato tra Castel del Piano e Massa e di bandiere un concorso per l’assunzione di un numero consistente di nuovi medici per far partire una nuova stagione per la sanità nella nostra provincia”.
Infine, Salvadori riporta l’attenzione su altri due temi scottanti per l’area amiatina. Il primo riguarda le liste di attesa per le visite urologiche: “Le liste per gli appuntamenti urologici sono chiuse da gennaio 2025. È un chiaro segnale che si sta andando verso la chiusura di questo servizio essenziale. È impensabile che, dopo l’acquisto recente di nuove apparecchiature, si pensi ora di chiudere un servizio così importante per il territorio”.
Salvadori ha poi sollevato la questione della medicina territoriale, legata alla figura dei medici di famiglia che, secondo lui “sta precipitando verso il fallimento. Anche i sindaci locali hanno espresso il loro malcontento per lo stato della sanità territoriale. Noi siamo pronti, insieme ai nostri eletti, a fare la nostra parte collaborando con tutti per contribuire a risolvere questa crisi”.