MASSA MARITTIMA – Quattro sculture in marmo bianco di santi e apostoli, attribuite allo scultore del 1300 Gano di Fazio, hanno temporaneamente lasciato il Museo di San Pietro all’Orto di Massa Marittima e sono state trasferite a New York, per l’allestimento di una importante mostra che apre i battenti il 13 ottobre: “Siena: the rise of painting 1300-1350”, dedicata ai maestri senesi del XIV e XV secolo.
Si tratta della prima grande esposizione americana sull’arte senese del XIV secolo, con oltre 100 opere esposte. All’interno del Metropolitan Museum of Art di New York le sculture di Massa Marittima risplendono in attesa dell’apertura al pubblico dell’esposizione che sarà visitabile fino al 26 gennaio. Dopo il debutto di New York tutte le opere saranno trasferite alla National Gallery di Londra, dove sarà replicato l’evento espositivo dall’8 marzo al 22 giugno. Poi le sculture di Gano di Fazio faranno ritorno a casa.
“È un grande onore per la nostra città – commenta Irene Marconi, sindaca di Massa Marittima – vedere le opere di Gano di Fazio esposte in due dei più prestigiosi musei del mondo. Questo riconoscimento conferma il valore inestimabile del nostro patrimonio culturale e artistico e il ruolo di Massa Marittima come custode dei suoi tesori artistici. Siamo certi che queste sculture sapranno conquistare l’attenzione e l’ammirazione di un pubblico internazionale, così come fanno da sempre nel nostro piccolo ma prezioso Museo di San Pietro all’Orto”.
“Le opere sono state prelevate dal museo di Massa Marittima lo scorso 25 settembre – spiega Roberta Pieraccioli, direttrice dei Musei di Massa Marittima -. Si tratta del ‘Santo sacerdote con lunga barba’, ‘San Giovanni Battista’, ‘Un apostolo imberbe con libro’ e un ‘Santo sacerdote barbato’. Sono sculture realizzate in marmo bianco da Gano di Fazio, considerato uno dei fondatori della scuola senese di scultura e risalgono ai primi anni del 1300. Originariamente erano collocati nella Cattedrale di San Cerbone. La proprietà delle opere è della parrocchia che ha autorizzato il prestito in accordo con il Comune”. “È sicuramente un grande onore anche per la nostra Diocesi di Massa Marittima-Piombino che due così importanti istituti culturali abbiano rivolto la loro attenzione ai nostri luoghi e alla nostra arte, espressione vivace e testimonianza di Fede e di profonda religiosità. – commenta Giovanni Malpelo, della Commissione diocesana per i Beni culturali ecclesiastici – Il prossimo anno, inoltre, il Museo di San Pietro all’Orto di Massa Marittima, nato dalla comune volontà della Diocesi è dell’amministrazione comunale potrà festeggiare i suoi primi vent’anni di vita, una vita nella quale, ritrovando componenti significative dei propri luoghi di origine e delle proprie radici e testimonianze cristiane, ci si possa sentire, in qualche modo, a casa.”
La mostra sul Sassetta è stata un successo con oltre 7mila visitatori
Il Museo di San Pietro all’Orto di Massa Marittima quest’anno è stato la sede di una mostra importante nel panorama toscano e non solo: “Il Sassetta e il suo tempo. Uno sguardo sull’arte senese del primo Quattrocento”, organizzata dal Comune di Massa Marittima, con la curatela del professor Alessandro Bagnoli, ha presentato al pubblico di appassionati e agli studiosi una serie di risultati scientifici che derivano da uno studio oltre ventennale del curatore sul Sassetta e su artisti a lui contemporanei sulla scena di Siena.
La scelta di realizzare una mostra a Massa Marittima di questo genere non è stata casuale ma dettata dal fatto che il museo possiede una cuspide di una pala d’altare proprio di quest’artista. Il Comune ha investito sull’evento espositivo, con l’obiettivo di valorizzare il museo e il suo patrimonio artistico e con esso la città che ospita queste opere d’arte.
“Il Museo di San Pietro all’Orto raccoglie opere importanti del periodo che va dal Duecento al Quattrocento – commenta la sindaca –. Consapevoli del valore che riveste questo gioiello, l’impegno del Comune è stato quello di farlo conoscere puntando si una mostra di alto livello in grado di avere un eco nazionale. Attorno alla mostra sono state organizzate diverse iniziative che hanno contribuito al successo complessivo dell’evento. I buoni risultati in termini di pubblico sin dai primi mesi della mostra ci ha spinto a richiedere ai prestatori la proroga dei prestiti in modo da poter tenere la mostra aperta anche in piena estate, nel periodo di maggior afflusso turistico. I risultati raggiunti in termini di numeri sono stati davvero importanti: la mostra ha registrato 7.115 visitatori, che corrispondono a più del doppio di quelli che in un anno, di solito, visitano il museo, che si attestano in genere poco sopra ai 3.000. Dal punto di vista turistico, attraverso l’attenzione che la mostra ha raccolto da parte dei media nazionali e di settore, abbiamo contribuito a far conoscere il museo e con esso la città di Massa Marittima e il suo territorio. Abbiamo inoltre intercettato il turismo dei gruppi, che fino ad ora, pur presente in città, non inseriva i musei nel circuito di visita. La mostra invece ha suscitato un grande interesse e, soprattutto nel periodo primaverile, ha portato a Massa Marittima oltre 27 gruppi. Dal punto di vista scientifico, infine, la pubblicazione del catalogo della mostra colma una lacuna lunga oltre 50 anni dall’ultima pubblicazione dedicata al Sassetta. Non è stata concepita infatti come una mostra pacchetto, ma come il risultato finale di uno studio che ha arricchito il panorama delle conoscenze sull’arte senese del primo Quattrocento”.