SCARLINO – Quali scenari si aprono per la Venator di Scarlino? La Femca Cisl di Grosseto prova a precisare alcuni aspetti per tracciare i prossimi passi.
“La nostra organizzazione – dichiara Gian Luca Fè, segretario generale della Femca Cisl Siena Grosseto – non ha la presunzione di avere la verità in tasca, ma vorremmo provare a fare chiarezza rispetto ai fatti di cui siamo ufficialmente a conoscenza, partendo dal tema delle autorizzazioni: l’iter autorizzatorio dovrebbe concludersi il prossimo 15 ottobre e auspichiamo che questo avvenga nella data prevista, perché consentirebbe al gruppo proprietario di Venator di poter includere il sito di Scarlino nei programmi di assegnazione di volumi di produzione per l’anno 2025, che vengono realizzati proprio nel mese di ottobre. Sapere con certezza se è stato autorizzato il nuovo deposito è, infatti, fondamentale per capire quando Scarlino potrà ripartire effettivamente con la produzione”.
“In occasione di un recente incontro avvenuto nella sede grossetana di Confindustria, alla presenza delle organizzazioni sindacali e dei vertici dell’azienda – ricorda Fè -, è stato sottolineato e messo a verbale come la direzione di Venator sia intenzionata a far tornare il sito del tutto operativo: nessun disimpegno, né volontà di vendita sono emersi in quell’incontro, ma al contrario, l’interesse di ottenere tutte le autorizzazioni necessarie per portare avanti la produzione. È evidente che la situazione di mercato sia complicata, a livello trasversale in tanti altri settori, non solo per il biossido di titano, ed è facilmente intuibile che i ritardi e gli stop di questi ultimi 18 mesi non abbiano aiutato l’azienda a mantenere la propria posizione di mercato, sia esterno che interno, dato che la multinazionale proprietaria è stata costretta a riallocare la produzione in altre sedi. La nostra speranza, ribadiamo, è che l’impianto di Scarlino rientri nei programmi che tra le fine di ottobre e i primi di novembre il proprietario farà per l’anno a venire”.
“L’altro aspetto da chiarire – puntualizza Fè – è quello del livello regionale o nazionale della vertenza: i permessi autorizzativi derivano da una competenza esclusivamente regionale e su questo non esistono mezze misure, tanto è vero che, in occasione di un incontro fatto proprio in Regione, è stato dalla stessa sottolineato come sottoporre la questione a livello nazionale non fosse in discussione. Come Femca abbiamo più volte sottoposto la situazione di Venator ai parlamentari di riferimento, perché al di là dell’iter autorizzativo, è evidente quanto sia importante tenere un canale aperto ad un più alto livello politico e approfittiamo per ringraziarli per tutto ciò che hanno fatto fino ad adesso e per il supporto che potranno darci in futuro”.
“Non ultimo – prosegue Gian Luca Fè – dobbiamo pensare alla situazione dei lavoratori che da quasi un anno stanno vivendo con la cassa integrazione, con tutto quello che ne consegue da un punto di vista di riduzione reddituale e incertezza per il futuro, ma anche per quanto riguarda le competenze sul lavoro. Ribadiamo, come abbiamo sempre fatto che la fabbrica Venator di Scarlino, è sempre stara un’eccellenza in termini di qualità e di competenze dei lavoratori, per questo ci auguriamo che il gruppo punti ancora con determinazione su questo sito produttivo. Proprio per questi motivi in questo periodo, non abbiamo mai fermato il confronto continuo insieme alla Rsu, con la direzione aziendale e con le altre organizzazioni sindacali, per essere in grado appena ci saranno novità significative, di ripartire con le adeguate garanzie per i lavoratori, per il comparto, per il territorio con la consueta eccellenza nella qualità del prodotto realizzato”.