CALDANA – La Maremma può divenire un laboratorio di rigenerazione e sviluppo territoriale grazie al progetto di CoopEra il borgo di Caldana, nel comune di Gavorrano, è già diventato laboratorio per attività formative rivolte a studenti, professionisti e associazioni.
Grazie alle iniziative promosse nei periodi autunnali e primaverili, il borgo si trasforma in un laboratorio di apprendimento e sperimentazione sui temi della rigenerazione turistica, sociale e agricola dei piccoli paesi e delle aree interne.
Quest’anno, per la quinta volta in quattro anni, un gruppo di studenti della Stenden University ha scelto Caldana come sede per il proprio studio e sperimentazione. La Stenden University, riconosciuta a livello internazionale per la formazione di nuovi manager nel settore alberghiero, ha sviluppato durante la pandemia il programma “Alternative Accommodation” per sostenere lo sviluppo del settore extra-alberghiero. Questo percorso formativo mira a fornire agli studenti strumenti innovativi per il destination management, con un focus sulla sostenibilità e il turismo responsabile.
«Caldana – spiegano gli ideatori del progetto – si configura come un modello ideale per la rigenerazione extra-alberghiera e il destination management, rispondendo pienamente alle esigenze formative degli studenti». Il borgo è parte integrante del Progetto borghi, gestito dalla cooperativa CoopEra, impegnata nella promozione del turismo sostenibile e dello sviluppo delle comunità locali.
Giancarlo Dell’Orco, destination manager e presidente della cooperativa, oltre che presidente provinciale Aigo per Confesercenti Grosseto, il sindacato che raccoglie l’accoglienza turistica extra alberghiera, ha accolto gli studenti insieme a Giorgia Bettaccini, manager di comunità e vicepresidente CoopEra, Sandro Signori, imprenditore di Caldana e sostenitore del progetto, vice presidente provinciale Fiepet Confesercenti Grosseto, il sindacato dei pubblici esercizi, Eleonora Bertini, referente e Alessandro Tosi proprietario dell’agriturismo Montebelli.
«Gli studenti avranno l’opportunità di studiare da vicino il modello di fruizione del borgo attraverso il piano di marketing e il coinvolgimento dei soggetti pubblici, privati e della comunità residente – aggiunge Giancarlo Dell’Orco -. Il concetto di Prodotto borghi (Pb) sarà uno degli elementi chiave presentati agli studenti, dimostrando come i borghi possano offrire un’esperienza turistica indipendente e complementare a quella balneare, rendendo la Maremma una destinazione completa. Il fenomeno dello spopolamento dei borghi non riguarda solo l’Italia, ma è una sfida globale. La formazione di nuovi manager nel settore del turismo e dello sviluppo territoriale rappresenta una risposta concreta per contrastare questo fenomeno».
Nel mese di dicembre, Caldana accoglierà un nuovo gruppo di professionisti del Gal Logudoro Goceano, nord Sardegna, dando il via a un gemellaggio con il Gal Far Maremma. Durante questo incontro, verrà presentato il progetto “Caldana in bellezza”, che ha già portato importanti risorse economiche al borgo, contribuendo alla realizzazione di opere materiali e immateriali, con l’obiettivo di migliorare la fruibilità del paese e i servizi offerti ai residenti, permanenti o temporanei.
«Tutto questo è una conferma di come in Maremma si possano trovare esempi virtuosi di cooperazione tra comunità, istituzioni e realtà imprenditoriali e come questo possa sostenere la crescita e lo sviluppo sostenibile di un territorio – afferma il direttore provinciale Confesercenti Grosseto Andrea Biondi -. Un percorso necessario per le aree interne di una provincia vasta come la nostra, con un turismo ancora troppo concentrato come presenze sulla costa, con la consapevolezza che tale modello non è più sufficiente».
«Poter contare su flussi turistici nuovi, generati dal turismo esperienziale che i nostri borghi possono offrire, diviene motivo di sopravvivenza per il tessuto commerciale presente nell’entroterra maremmano. Per questo motivo come Confesercenti Grosseto ci stiamo impegnando nel valorizzare tali momenti di crescita dei progetti di accoglienza turistica diffusa che il territorio può accogliere, condividendo le buone pratiche e sviluppando specifiche competenze, grazie all’impegno degli imprenditori associati» conclude Biondi.