GROSSETO – Quanto prodotto dall’economia blu costituisce oltre il 40% del valore aggiunto complessivo delle province di Livorno e Grosseto. È ciò che emerge dal Rapporto 2024 dell’Economia del Mare, realizzato annualmente dal Centro Studi e Servizi, Azienda Speciale della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno.
Secondo i dati analizzati dai ricercatori del Centro Studi, la blue economy si conferma un elemento chiave per lo sviluppo dei nostri territori, che in questo settore rivestono un ruolo di rilievo a livello regionale ma anche nazionale. Livorno è la terza provincia italiana per incidenza delle imprese blu sul tessuto imprenditoriale totale e Grosseto è 15esima, tanto che a fine 2023 operavano 6.767 “aziende del mare”: 2.424 in Maremma e 4.343 a Livorno. Dopo anni di continua crescita numerica, se ne rileva d’altro canto un calo pari all’1,3%. Nell’anno 2022 ammontavano, infatti, a 6.860 unità, occupavano oltre 30 mila persone e producevano una ricchezza (valore aggiunto) superiore a 2 miliardi di euro, ben il 18% in più dell’anno precedente. Un incremento, quest’ultimo, superiore a quelli regionale (14%) e nazionale (15%), ottenuto anche grazie all’inserimento nel comparto di nuova forza lavoro, oltre 1.400 occupati.
Nell’economia del mare si calcola un ‘moltiplicatore’ secondo il quale per ogni euro prodotto da un’attività blu, si attiva la produzione di ulteriore ricchezza per 1,8 euro, generata dalle attività a monte e a valle. Applicandolo al contesto locale, si ha che le attività livornesi e grossetane collegate con le imprese blu hanno generato un valore aggiunto indiretto che sfiora i 4 miliardi di euro, il doppio di quanto prodotto direttamente. Si tratta di un cospicuo giro d’affari che, nel suo complesso (6 miliardi di euro), costituisce oltre il 40% del valore aggiunto totale delle nostre province.
“In Italia le imprese blu costituiscono il 3,8% del tessuto economico complessivo, in Toscana il 3,7%, mentre a Livorno rappresentano il 13,6 % e a Grosseto l’8,4%: bastano questi dati a testimoniare la grande importanza che la blue economy locale riveste per lo sviluppo territoriale – spiega il presidente della Cciaa Riccardo Breda – Anni fa abbiamo acceso i riflettori sull’Economia del Mare ed oggi il grande interesse per il settore a livello nazionale ed europeo dà ragione al nostro percorso di approfondimento: la blue economy è indubbiamente un fattore chiave per la crescita. I dati che mettiamo a disposizione della comunità possono consentire l’individuazione delle giuste prospettive di sviluppo e siamo pronti a supportare le imprese nel percorso di transizione blue e green che l’economia sta mettendo in atto”.
Il rapporto è disponibile sul sito camerale nella sezione studi e ricerche del Centro Studi: www.lg.camcom.it/servizi/informazione-economica-prezzi/studi-ricerche