SCARLINO – «L’approvazione della valutazione di impatto ambientale (Via) per la discarica definitiva di rifiuti speciali non pericolosi proposta da Venator per i gessi rossi è la notizia del giorno. Considerato il parere di valutazione di incidenza ambientale positivo ci aspettavamo la conclusione cui la conferenza dei servizi regionale è arrivata. Per la quale non possiamo che essere soddisfatti». Così dichiara Fabrizio Dazzi, segretario della Filctem Cgil.
«Sappiamo, peraltro, che occorre un ulteriore passaggio per arrivare alla conclusione del procedimento unico autorizzatorio regionale (Paur) – prosegue Dazzi – con la concessione dell’Aia (autorizzazione integrata ambientale). Dopodiché l’azienda avrà sette mesi di tempo per predisporre l’ex bacino fanghi Solmine, e renderlo idoneo a recepire i gessi di risulta del ciclo di produzione del biossido di titanio».
«Non è quindi ancora tempo per festeggiare – conclude Filctem Cgil -. Perché non c’è tempo da perdere: la fabbrica a questo punto è pronta per essere rimessa in marcia. Il gruppo Venator, pertanto, reinserisca Scarlino nei propri piani produttivi, tenendo conto di competenze e professionalità delle maestranze, efficienza dell’impianto e qualità della produzione, dimostrando di voler investire in modo adeguato su impianto, trattamento economico dei dipendenti e sull’innovazione tecnologica per ridurre la produzione dei rifiuti e non trovarsi mai più in una situazione di questo tipo».
Sulla questione è intervenuto anche Marco Simiani, capogruppo Pd in Commissione Ambiente, depositando un ordine del giorno al Collegato Lavoro attualmente in discussione a Montecitorio: «Lo sblocco della procedura Via da parte della Conferenza dei Servizi per il centro di stoccaggio dei cosiddetti ‘gessi rossi’ è un’ottima notizia: la concertazione virtuosa guidata dalla Regione Toscana potrà coniugare attività produttiva dello stabilimento chimico Venator di Scarlino e salvaguardia dell’ambiente. E’ ora però necessario intervenire a livello comunitario per estendere i dazi sul biossido di titanio importato dalla Cina per almeno cinque anni e garantire la Cassa Integrazione Straordinaria per i lavoratori dell’azienda fino ad una reale ed efficace azione delle procedure antidumping».
«La Venator è un polo chimico fondamentale e irrinunciabile per l’economia della provincia di Grosseto e della regione Toscana – prosegue Simiani -, oggi in crisi soprattutto a seguito del calo di richiesta mondiale di TiO2 causata della concorrenza sleale delle aziende produttrici dei paesi asiatici. L’Europa ha finalmente riconosciuto questa pratica illecita ma i dazi, appena introdotti, avranno bisogno di tempo per essere efficaci: è quindi necessario dilatarli per almeno cinque anni e assicurare contestualmente una tempistica adeguata agli ammortizzatori sociali che coinvolgono tutti i lavoratori (oggi a zero ore) e che termineranno il prossimo mese di gennaio. Dopo che la destra ha impedito la discussione della maggior parte degli emendamenti presentati in Aula dalle opposizioni, facciamo appello ai parlamentari di maggioranza del territorio affinchè sottoscrivano e sostengano questo mio atto di indirizzo fondamentale per garantire un futuro allo stabilimento di Scarlino ed a tutti i suoi lavoratori».