GROSSETO – A quasi dieci anni dalla nascita, l’ambulatorio infermieristico del distretto territoriale di Grosseto è un punto di riferimento per chi deve curare una ferita difficile. Con questa espressione si intendono quelle lesioni complesse, tendenzialmente recidive, che hanno scarsa tendenza alla guarigione. Un problema che spesso si associa al dolore e che comporta stress nelle persone colpite.
“Sono circa 150 le persone che mensilmente accedono al servizio di cura delle ferite difficili che si trova nella sede del distretto sanitario di via Don Minzoni – dichiara l’Asl -. Grazie alle competenze del personale infermieristico e ai continui aggiornamenti professionali, l’ambulatorio riesce a dare risposte ai problemi derivanti da ferite che guariscono con fatica.
L’ambulatorio, nato nel 2015, inizialmente si occupava soltanto di cure primarie, successivamente, grazie a corsi di aggiornamento e nuovo personale, si è sviluppata questa ulteriore specializzazione”.
Il gruppo infermieristico collabora con medici di medicina generale, con infermieri di famiglia e comunità e con gli altri infermieri specialisti della Rete aziendale lesioni cutanee, in modo particolare con quelli dell’ospedale Misericordia, in modo specifico con i colleghi della camera iperbarica per la continuità delle cure, oltre che con i chirurghi vascolari.
A questo servizio si accede generalmente dopo un intervento chirurgico, oppure per problemi cronici con prescrizione medica.
In via Don Minzoni le persone trovano anche mani esperte in caso di necessità di terapie intramuscolari e infusionali o fleboclisi, dopo la prima somministrazione ospedaliera. Gli infermieri del Distretto di Grosseto mettono a disposizione dei cittadini la loro competenza in integrazione con tutti i professionisti che concorrono alla presa in cura, per offrire risposte qualificate ai bisogni delle persone con lesioni cutanee che presentano una guarigione difficile.
«Questo ambulatorio rappresenta una delle eccellenze delle attività infermieristiche – dichiara Cinzia Garofalo, direttrice Infermieristica dell’area provinciale grossetana – è anche attraverso il gioco di squadra e la condivisione delle esperienze che possiamo puntare ad accrescere il livello di risposta, sia quantitativo che qualitativo, nei confronti della popolazione».
Nella foto alcuni degli operatori dell’ambulatorio, al centro la dottoressa Garofalo.