GROSSETO – Sono i negozianti i meno soddisfatti della stagione appena trascorsa (70%), seguiti dai pubblici esercizi. Quelli per cui le cose sono andate meglio sono i rappresentanti delle strutture ricettive (45% gli insoddisfatti).
Se invece guardiamo alla situazione per zone, i meno soddisfatti sono gli esercenti del comune di Grosseto (66%), seguiti da Colline Metallifere (61%). Dove le cose sono andate meglio Castiglione della Pescaia (solo il 31% è insoddisfatto) e Follonica (39%).
«Purtroppo c’è meno propensione al consumo – afferma Gianluca Soldateschi, presidente provinciale Assoturismo Confesercenti – una cosa che hanno sentito soprattutto i negozianti. Mentre la metà di stabilimenti balneari e strutture ricettive è soddisfatta. Per quanto riguarda le presenze si è avuta una leggera flessione di italiani e un aumento di stranieri, che tra l’altro sono più propensi alla spesa».
«C’è da dire che il turista spende diversamente rispetto al residente. Cerca qualcosa da riportare a casa, un ricordo, un souvenir dell’esperienza fatta. E questa ad esempio è una delle cose che nella città di Grosseto è impossibile comprare, non ci sono negozi di souvenir e prodotti tipici».
Soldateschi fa anche un’analisi dei prezzi: «Non sono bassi, ma neppure così alti rispetto ad altre località. Diciamo che più dei prezzi bisogna guardare l’offerta: il turista disposto a spendere vuole un servizio all’altezza, sia dal pubblico che dal privato. O ci rivolgiamo ad un altro turismo, tipo Riviera Romagnola, per cui non abbiamo però le infrastrutture, o alziamo il livello dei servizi».
«Un problema è che da noi si arriva difficilmente per la carenza di infrastrutture e collegamenti, e la mobilità interna è insufficiente con centri poco o nulla collegati con i mezzi pubblici. Se questo ci ha favorito consentendoci di tutelare un territorio selvaggio a poco antropizzato rendendoci attrattivo, dall’altro lato rischia di diventare un boomerang».
«Se a Grosseto c’è scarsa soddisfazione, a Castiglione la situazione si inverte (il 69% è soddisfatto) – afferma il direttore Confesercenti Andrea Biondi -. Su Grosseto si ha un turismo nazionale (che ha contratto i consumi), mentre su Castiglione molti sono gli stranieri che hanno una maggior capacità di spesa. Tra l’altro i tempi di soggiorno si accorciano, cosa per cui sono più preparate le strutture ricettive rispetto alle seconde case».
A Marina il pubblico è quello delle famiglie di provenienza nazionale, che ha minori disponibilità, mentre a pochi chilometri, ovvero a Castiglione, esiste un pubblico diverso, turisti con maggior possibilità di spesa. Un target totalmente diverso; il turismo che risente di più della crisi economica e dei consumi è chiaramente quello medio basso.
«Un’annata sicuramente non felice anche se rispetto al 2023 eravamo preparati – prosegue Biondi -. Emerge sicuramente un giudizio negativo da parte di otto esercenti su dieci sull’utilizzo della tassa di soggiorno e sulle politiche di sviluppo turistico degli enti locali. Le strutture ricettive lamentano poi la concorrenza sleale da parte delle seconde case non regolamentate. Come i ristoratori lamentano la stessa cosa verso feste e sagre che invece di essere eventi temporanei di proposta di tipicità locali, si presentano come ristoranti estivi aperti nei fine settimana da giugno a settembre. In generale, tutti chiedono investimenti sulle infrastrutture oltre che autobus e treni, oltre a un maggior investimento sull’unico brand Maremma Toscana puntando sul turismo enogastronomico».
«Se il futuro non può prescindere dal mantenimento dell’identità culturale, dobbiamo essere consapevoli che il 78% del nostro turismo è balneare. Detto questo non possiamo pensare di continuare a campare di rendita. La pianificazione (di eventi, spettacoli, escursioni, esperienze, degustazioni) va anticipata di mesi. Chi prenota una vacanza a ottobre per l’estate, deve poter prenotare anche i pacchetti, purtroppo invece la Maremma ha scarsità di servizi accessori. Il programma per l’estate 2025 esce a maggio. Ci sono località turistiche che lo hanno già alla fine della stagione estiva per l’anno successivo» conclude Gianluca Soldateschi.
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