ORBETELLO – E’ una bella pagina di storia del motociclismo quella scritta nella prestigiosa cornice delle 6 Heures di Spa Francorchamps dall’orbetellano Alex Innocenti assieme a Lorenzo Picasso e Umberto Troisi. I tre, tutti piloti disabili, hanno portato in pista un team straordinario, l’unico composto esclusivamente da piloti disabili a competere contro 71 team di normodotati. Un’impresa che non solo ha dimostrato che la passione per la velocità non conosce barriere, ma ha anche infranto pregiudizi e aperto nuovi orizzonti nel mondo delle corse. Il gruppo, denominato Materia by Punto Moto Corse, è capitanato dall’ex pilota Luca Scassa, che ha affidato ai ragazzi il suo storico numero di gara, il 99, che lo ha accompagnato nella sua carriera motociclistica.
Il weekend è iniziato sabato con la tradizionale parata dei piloti a Spa, un momento di celebrazione e spettacolo per il pubblico presente. Ma l’apice è stato raggiunto domenica, quando alle 11:50 la gara è ufficialmente iniziata con Umberto Troisi alla guida. A seguire, Lorenzo Picasso e Alex Innocenti hanno impugnato i semimanubri, concludendo la competizione alle 18, con Alex Innocenti a chiudere la gara dopo ben 128 giri di pura adrenalina e concentrazione. Nonostante le difficoltà, il team si è qualificato al 60esimo posto nelle prove ufficiali, ma ha dato prova di grande determinazione durante la gara, scalando la classifica fino a raggiungere una straordinaria 33esima posizione nella classifica generale e il 19esimo posto di categoria. Un risultato che parla di coraggio, impegno e un lavoro di squadra impeccabile.
“La nostra partecipazione alle 6 Heures di Spa non era solo per gareggiare, ma per dimostrare che possiamo competere ai massimi livelli contro chiunque – ha dichiarato Innocenti a margine della gara – Ogni curva, ogni sorpasso è stato un simbolo di resistenza e superamento dei limiti. Siamo orgogliosi di aver raggiunto questo risultato e di aver rappresentato un messaggio di inclusione nel mondo dello sport”.
Con questa impresa Innocenti, Picasso e Troisi si sono guadagnati un posto d’onore nel motorsport, aprendo nuove strade per tutti quei piloti che, come loro, non vedono nella disabilità un limite ma un’opportunità per spingersi oltre.