GROSSETO – Il futuro della sanità nelle aree interne parla di prossimità. Tutto deve essere più vicino, più a misura di cittadino, dalle visite specialistiche alle diagnosi, al medico di famiglia. Per questo lo Spi Cgil sta impegnando in un dialogo costante istituzioni e Asl sud est affinché gli investimenti intrapresi in questa logica portino i giusti risultati ai cittadini.
Per questo ha organizzato, l’evento pubblico “Sanità vicina: il futuro dei servizi nelle aree interne”. Prenderà il via alle 9:30 di mercoledì 25 settembre 2024. E sarà ospitato a Massa Marittima, all’interno della sala San Bernardino, in via San Francesco 10.
I saluti di inizio lavori spettano a Gianfranco Biondi, segretario lega Spi Cgil Massa marittima, Montieri e Monterotondo Marittimo.
Segue una relazione di Erio Giovannelli (segretario generale Spi Cgil Grosseto). Si alterneranno poi, in due distinti interventi Giacomo Termine (sindaco di Monterotondo marittimo) e Roberto Carletti (segretario generale Fp Cgil Grosseto).
Al termine degli interventi è prevista una tavola rotonda moderata dal giornalista Massimiliano Frascino. Con lui, partecipano alla tavola Antonio D’Urso (direttore generale Asl sud-est), Irene Marconi (sindaca di Massa marittima), Monica Pagni (segretaria generale Cgil Grosseto), Paola Pasqualini (presidente ordine dei medici di Grosseto) e Olinto Bartalucci (responsabile dipartimento socio-sanitario Spi Cgil Grosseto).
«Ci sono tutti ma solo non c’è il presidente del Coeso»
A parlare del futuro del territorio era stato invitato anche il presidente del Coeso Sds Grosseto, il sindaco del capoluogo: Antonfrancesco Vivarelli Colonna.
Il Coeso è la struttura fondamentale per la gestione della sanità territoriale, riguarda 20 comuni su 28 della provincia. «Purtroppo, Vivarelli Colonna non parteciperà, ha dato la sua indisponibilità, senza particolari motivazioni – dice Erio Giovannelli, segretario generale Spi Cgil Grosseto – Per noi era importante che ci fosse. La sua mancanza pone un limite forte al dibattito che proveremo comunque a sviluppare. Ci teniamo che sia un confronto proficuo per tutti. Allo stesso tempo speriamo si possa recuperare questa assenza nelle prossime iniziative sul territorio».
Nonostante l’assenza il sindacato dei pensionati punta al massimo risultato. Le aree interne devono beneficiare degli investimenti previsti, che devono andare a servizio del cittadino. «Lo Spi conta 14.000 iscritti nella provincia di Grosseto – aggiunge Giovannelli – la nostra attività mette al centro la persona. Così fa il principio cardine del nuovo sistema sanitario. L’ospedale non sarà più il solo punto di riferimento, ma ci saranno anche le case di comunità. Che devono iniziare a funzionare appena pronte. Per questo facciamo questo tipo di iniziative pubbliche, per parlarne con tutti, coinvolgendo i vertici istituzionali e sanitari, che devono rispondere alle richieste del territorio».
Al netto delle assenze, il dibattito rimane fondamentale per il territorio
A Massa Marittima è stata realizzata una casa di comunità costata poco meno di 300mila euro, lo Spi auspica che inizi a funzionare prima possibile. «In tutta la Toscana ci sono milioni di euro investiti per le case di comunità – dice Giovannelli – dovranno aprire e funzionare. Questa è una partita che tutti noi, cittadini, Asl e istituzioni, non possiamo permetterci di perdere».
Asl sud est e Regione Toscana, intanto, hanno intanto recepito la proposta avanzata il 17 maggio durante l’iniziativa sulla sanità targata Spi Cgil. Quella che mirava alla sperimentazione delle nuove strutture sanitarie alla loro integrazione. «Infatti, proprio per questo – prosegue Giovannelli – nella nostra provincia è stata individuata la futura casa di comunità di Castel del Piano, inaugurata la Centrale operativa territoriale di Orbetello, e previsto di ampliare l’ospedale di comunità di Grosseto. Tutto per realizzare una sanità pubblica universale, efficiente e di prossimità».