FOLLONICA – “Le dichiarazioni del collaboratore informale del sindaco Buoncristiani, Vincenzo Del Regno, riaccendono anche le speranze per la ri-affissione dello striscione in memoria di Giulio Regeni”. Così commentano gli esponenti follonichesi di Rifondazione comunista e di Follonica a sinistra.
“Ricordiamo la vicenda – spiegano -. Giulio Regeni fu ucciso nel febbraio 2016 in Egitto, dove si trovava per una ricerca sui sindacati che si oppongono al regime del Cairo. Per questo, da anni sulla parete del palazzo comunale si trovava uno striscione per chiedere “Verità per Giulio Regeni”. Follonica ha sempre sostenuto questa battaglia di verità e giustizia e ne è la prova la manifestazione del 23 dicembre 2019 sotto il palazzo comunale per chiedere verità e giustizia per Giulio Regeni e Patrick Zaki, due vittime del regime autoritario del generale Al-Sisi, che, da oltre un decennio, governa l’Egitto col pugno di ferro. L’Italia e l’opinione pubblica internazionale sono ancora in attesa della verità su quella tragedia. “Verità per Giulio Regeni” è diventata la richiesta di tanti enti locali, di tanti Comuni e cittadini comuni italiani, delle università e di altri luoghi di cultura del Paese, che hanno esposto striscioni simili, non solo per richiedere impegno per la verità sulla morte di Giulio, ma anche per esprimere vicinanza verso la famiglia. La stessa Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si è espressa più volte sulla vicenda, sottolineando la gravità dei punti oscuri”.
“Ad inizio luglio lo striscione è stato rimosso dal palazzo comunale e sostituito con un altro, peraltro legittimo, per celebrare le nostre Farfalle follonichesi – proseguono i partiti -. Pertanto, il 21 luglio scorso sotto il palazzo comunale si è svolta una manifestazione, con una nutrita partecipazione cittadina e parallelamente i consiglieri di opposizione hanno anche posto una domanda di attualità al sindaco alla quale il sindaco ha risposto in consiglio comunale senza rispondere nel merito ai quesiti posti. Per questo i consiglieri di opposizione hanno presentato una ulteriore interpellanza”.
“Al momento non capiamo perché Buoncristiani e la sua giunta abbiano deciso di rimuovere lo striscione, quando potevano metterne due affiancati. Non volevamo allora né vogliamo oggi strumentalizzare politicamente il caso Regeni, ma la nuova amministrazione ha dato un segnale ben preciso: abbandonare questa richiesta di verità, sicuramente simbolica ma per questo non meno importante, e dimenticare un italiano torturato e ucciso in Egitto. Inoltre, riteniamo che le parole di risposta del sindaco Buoncristiani siano tutt’ora insufficienti. Abbiamo sempre ritenuto che per rimuovere lo striscione affisso a seguito di un atto ufficiale approvato dall’amministrazione, servisse un altro ufficiale di segno opposto. Cosa che però non è avvenuta. Questa nostra convinzione sembra avvalorata anche a seguito delle recenti e nuove dichiarazioni dell’ex simpatizzante Del Regno. Citiamo dalla stampa: “Indipendentemente dalla legittima scelta politica di rimuovere lo striscione, tutti i ‘competenti’ che circondano il sindaco non gli hanno spiegato che una scelta adottata con una delibera di giunta può essere revocata solo con un’altra delibera. E non con una mossa stile Marchese del Grillo. Per un sindaco e avvocato, è imbarazzante. Me l’avessero detto gli avrei evitato una figuraccia”‘.
“Sulla ‘vicenda Del Regno’, peraltro una figura non eletta, non candidata e neanche nominata dal sindaco in nessun ruolo, al contrario dei suoi ex-alleati che alle elezioni si sono presentati, sospendiamo il giudizio – afferma Rifondazione -. Evidentemente tra le varie “novità” del Nuovo Corso Buoncristiani era pure prevista la figura del “Consigliere Informale”, che non deve rispondere né agli elettori né agli alleati o alla città, ma solo al sindaco. La questione dunque si ripropone, così come si ripresenta anche il nostro impegno a favore di un nostro connazionale barbaramente ucciso mentre svolgeva il suo lavoro di inchiesta e di ricerca”.