
GROSSETO – “Ieri in tarda serata è andato in onda su Tg1 Dossier un approfondito reportage sulla drammatica situazione della salute mentale in Italia. In particolare un focus su Grosseto ha ben cristallizzato una situazione ormai nota: siamo passati da fiore all’occhiello a peggiore Provincia d’Italia in termini di risorse, spazi e forza lavoro, non rispettando minimamente gli standard Lea (livelli essenziali di assistenza)”. Così il segretario provinciale di Azione Grosseto Francesco Grassi commenta il report sulla salute mentale.
“Mancano psichiatri, operatori sanitari, posti letto, centri diurni. Manca tutto – prosegue -. Dalla legge Basaglia ad oggi si sono sistematicamente ridotte le risorse fino di fatto, a dimezzarle dopo il Covid. Associazioni come Oasi di cui fanno parte i gruppi di Auto mutuo aiuto e Casa Aama, Cittadinanza Attiva e molti operatori del settore come Giuseppe Corlito, Edvige Facchi, Maria Platter, da tempo hanno lanciato l’allarme rimanendo inascoltati. È solo grazie a loro se, nel disinteresse della politica di governo, esiste un avamposto di osservazione, vigilanza e resistenza. A loro non può che andare il nostro grazie per il grande impegno e la determinazione”.
“A questo punto occorre però porsi alcuni interrogativi – afferma Grassi -: l’organo della consulta zona sud est ha fatto il possibile per denunciare la situazione di Grosseto all’azienda sanitaria e alla regione? È giusto che la presidenza della consulta sia nominata dall’azienda sanitaria stessa? In Regione Toscana è chiaro che questa situazione è totalmente insostenibile?”.
“Come Azione intendiamo dare risposta a questi interrogativi e batterci affinché si verifichi al più presto un cambio di passo, quantomeno sull’impegno dell’azienda sanitaria a rispettare i livelli essenziali di assistenza – conclude Grassi -. Il grado di civiltà di un paese si misura in base a come si occupa degli ultimi, un paese che si dimentica degli ultimi non è degno di essere definito civile”.