FOLLONICA – Non si placa il “caso Del Regno” a Follonica. Dopo la presa di posizione dell’opposizione con la presentazione di un’interrogazione in consiglio comunale (che sarà discussa forse nella seduta di fine settembre e non in quella di venerdì prossimo) torna a parlare Vincenzo Del Regno. La minoranza ha chiesto al sindaco di chiarire il ruolo di Del Regno e di rispondere ai cittadini spiegando quello che è successo tra Matteo Buoncristiani e Del Regno, soprattutto alla luce delle parole di quest’ultimo che ha rilasciato oggi una nuova intervista al Giunco (nella foto un momento della campagna elettorale con Vincenzo Del Regno e Matteo Buoncristiani nel quartier generale del centrodestra nel giorno della vittoria delle elezioni).
L’intervista
Ha visto l’interrogazione dei gruppi di opposizione?
«Ovviamente si».
Che ne pensa?
«Che fanno il loro mestiere».
Possibile non abbia considerazioni da fare?
«Sul merito non intervengo. Sarebbe una mancanza di rispetto bei confronti del consiglio comunale. Ho trovato illuminante il silenzio imposto da Fratelli d’Italia. Mi auguro solo che il sindaco risponda presto, così, magari, avremo modo di ricrederci. Un gruppo di persone animate da voglia di impegnarsi con gioia e spirito “rivoluzionario” è stato trasformato in un allevamento di struzzi. Tutti con la testa sottoterra. Tutti a guardare il dito mentre io indicavo la luna».
Che vuol dire?
«Alle 15 del pomeriggio sono stato cacciato con tre parole di spiegazione “purtroppo se non ti allontano ho problemi con Agostino e FdI”, poi sono stato invitato alla riunione coi rappresentanti della lista civica. Mi sono ritirato dicendo “se sono indesiderato la mattina, lo sono anche il pomeriggio”. Da quel momento non ho più visto il sindaco. Ho aspettato una chiamata per un confronto. Niente. A quel punto ho semplicemente evidenziato pubblicamente un problema politico, che oggi sta emergendo con nettezza: la totale subalternità del sindaco a FdI, abdicando alla sua connotazione civica».
Perché non le risponde nessuno?
«L’uso del silenzio è una delle forme più subdole di abuso emotivo, un’arma invisibile per evitare il confronto diretto e gestire così la relazione in modo manipolatorio».
Perché dice che si aspettava una chiamata?
«Speravo di correggere la rotta politica prima di andare a sbattere. La reazione è stata lo schieramento della famiglia contro di me, con la rivendicazione della “superiorità culturale e morale della famiglia Buoncristiani rispetto alla mia”. Ho chiesto con educazione di rispondermi nel merito. La risposta è stata: “sei andato via tu” e poi hai offeso Matteo facendolo passare per un burattino. Mi è tornata in mente la canzone di Edoardo Bennato che dice “È stata tua la colpa adesso che vuoi”, da Burattino senza fili. Per non parlare delle offese irriferibili ricevute al telefono o delle ignominie nei confronti di mia figlia».
Cos’è successo?
«Preferisco non andare oltre. Ci sono questioni che, almeno per ora, non possono essere di dominio pubblico».
Ma proprio non vuol dire nulla sulle domande poste dall’opposizione?
«Non insista. Parlerò dopo il Consiglio comunale e, soprattutto, dopo le tante nomine da fare. Così avremo modo di ricrederci sull’indipendenza del sindaco. Per ora immobilismo è la parola d’ordine».
Sì, ma lei viene chiamato in causa per il ruolo che ha svolto
«Rispetto alle questioni sollevate, posso solo dire ciò che non ho fatto. Mi riferisco alla vicenda dello striscione per Giulio Regeni, una delle poche di cui non sono stato investito. Indipendentemente dalla legittima scelta politica di rimuovere lo striscione, tutti i “competenti” che circondano il sindaco non gli hanno spiegato che una scelta adottata con una delibera di giunta può essere revocata solo con un’altra delibera. E non con una mossa stile Marchese del Grillo. Per un sindaco e avvocato, è imbarazzante. Me l’avessero detto gli avrei evitato una figuraccia. Il paradosso, comico, alla luce degli avvenimenti, è che la risposta da dare in consiglio comunale l’ho scritta io, di mio pugno!».
Quindi conferma di avere avuto un ruolo nell’amministrazione
«Un ruolo di consulente informale, certo. Il sindaco mi propose una consulenza retribuita. Gli risposi che non ne avevo bisogno perché avrei perso la mia libertà, ma che poteva conferirmi una consulenza a titolo gratuito. Non lo ha mai fatto, ma consigli ne ha ricevuti e condivisi, tanti».
Che cosa può succedere adesso
Le parole di Del Regno sono destinate a riaccendere il dibattito sulla politica follonichese e sollevare un nuovo vespaio nella maggioranza che fino ad oggi in modo compatto non è intervenuta. Nessuna risposta ufficiale, nessuna risposta ufficiosa. Eppure dopo la richiesta dell’opposizione e dopo tanto parlare in città e non solo, qualche risposta i follonichesi è giusto che la ricevano, anche perché come annunciato Del Regno parlerà ancora.