ROCCATEDERIGHI – «Ci permettiamo di entrare nel merito della querelle di fine estate tra il sindaco Francesco Limatola e la neo-consigliera di fratelli d’Italia Giudi Parrini in merito alla probabile soppressione della locale stazione dei carabinieri».
Inizia così una nota di Rifondazione Comunista delle Colline, area di Roccastrada
«Premettendo – si legge – che diamo atto alla consigliera Giudi Parrini di una reale preoccupazione condivisa da tutta la cittadinanza per le ricadute negative sulla nostra collettività e al sindaco Francesco Limatola di lavorare da tempo per scongiurare la chiusura della storica stazione che da oltre un secolo coabita con i cittadini di Roccatederighi. Fatta la premessa, ci preoccupano le modalità di entrambi e la mancanza di onestà intellettuale, nell’omettere di dire ai cittadini rocchigiani di una probabile chiusura della storica stazione».
«Abbiamo sentito tutte e tutti nella recente campagna elettorale sia il centrosinistra di Francesco Limatola e i suoi candidati sia il centrodestra di Alessio Caporali rivolgersi agli elettori: “La soluzione ai problemi la troveremo sentendo tutte le cittadine e cittadini tramite assemblee pubbliche, perchè devono essere loro i veri protagonisti alla soluzione dei problemi delle loro frazioni”. Il circolo delle colline di Rifondazione Comunista, fa sommessamente notare ad entrambi i “duellanti” che individuare un altro stabile dove ospitare la locale stazione dei carabinieri è un falso problema. Con la dovuta pacatezza vorremmo porre un altro punto di vista. I militari della Benemerita della locale stazione sono purtroppo sempre meno e spesso allontanati per essere mandati in aiuto in zone più calde della nostra provincia per cui viene da chiedersi: chi ci mettiamo dentro la stazione? Ora incolpare o fare passare come responsabile politico della chiusura della locale stazione il sindaco, come tenterebbe di fare la neo-consigliera Giudi Parrini (forse male consigliata) o è indice di spregiudicatezza e grande demagogia per ottenere un consenso di bassa lega o di colpevole disinformazione e allora la si butta in gazzarra. Noi propendiamo per la prima ipotesi».
«Purtoppo le politiche neoliberiste degli ultimi anni sia di centrodestra che di centrosinistra hanno tagliato fondi allo stato sociale e alla sicurezza dei cittadini. A Roccatederighi in pochi anni abbiamo perso le scuole elementari e medie, la banca, la riduzione del sevizio postale e per completare questo quadro desolante a fine settembre se ne andrà anche il medico di famiglia (attualmente presente due giorni a settimana) provocando sgomento tra i rocchigiani e silenzio assoluto dai nostri rappresentanti».
«Tornando alla stazione dei carabinieri, la paventata ipotesi di utilizzo del plesso delle scuole ci rende dubbiosi, in quanto si verrebbe a creare un’inappropriata promiscuità tra bambini e militari contraria alla logica e ai protocolli sulla sicurezza e incolumità dei cittadini. In conclusione siamo colpiti dallo stakanovismo della consigliera di “Dio, patria e famiglia” nel tentativo di risolvere le problematiche di Roccatederighi e non solo, mettendo nell’ombra il capogruppo Alessio Caporali. Il suo silenzio ci indurrebbe a pensare a posizioni di tipo diverso da quelle della consigliera interrogante? Augurando ad entrambi un buon lavoro teso a risolvere le problematiche così come vi siete impegnati a fare per le cittadine e cittadini di Roccastrada, ci permettiamo di suggerire proprio in virtù del massimo rispetto verso le istituzioni che voi rappresentate di non ululare più alla luna e di non mettere più diti nella marmellata ma, di guardare davvero entrambi la luna, e non il dito».