FOLLONICA – A tre mesi dalle elezioni Matteo Buoncristiani (nella foto a sinistra) e la sua maggioranza si svegliano con una doccia fredda. È quella provocata dalle parole di Vincenzo Del Regno (nella foto a destra). Tra i primi a sostenere Buoncristiani, sempre al suo fianco come amico e consigliere durante la campagna elettorale che ha portato alla storica vittoria nel comune di Follonica. Direttore generale del comune di Follonica con il sindaco Claudio Saragosa, ex magistrato della Corte dei Conti, docente universitario, consulente giuridico di ministeri e fondazioni, Del Regno è attualmente nominato alla città metropolitana di Firenze. Non ha nessun ruolo nell’amministrazione Buoncristiani, ma la sua vicinanza al sindaco, come dice lo stesso Del Regno, ha provocato scontri dentro la maggioranza.
«Ormai la mia presenza è diventata ingombrante – ci dice Del Regno – per chi non ha nessuna voglia di cambiare anche se io non ho rivesto nessun ruolo nell’amministrazione, nonostante me ne siano stati offerti diversi, mi sono sempre rifiutato. La mia, fin dall’inizio, al fianco di Matteo, è stata una battaglia per il rinnovamento, fuori da interessi personali».
«Questa attività di rinnovamento, condivisa dal sindaco, di riportare Follonica al centro degli interessi dell’amministrazione, è una linea che il partito di Fratelli d’Italia non gradisce. L’obiettivo di Fratelli d’Italia è soltanto quello di sostituire un potere con un altro potere; degli interessi di Follonica gliene importa il giusto».
Un attacco frontale quello di Del Regno a un pezzo importante della maggioranza di centrodestra. Un attacco che riguarda anche e soprattutto chi è al vertice del partito della Meloni a livello locale e non solo.
«Questi tre mesi dal voto sono stati tre mesi di immobilismo assoluto» dice Del Regno che poi rincara anche la dose: «Qualsiasi iniziativa, qualsiasi idea è stata bloccata surrettiziamente».
Ma chi vuole fare fuori Del Regno chiedendo al sindaco di allontanarlo dalle decisioni e di non ascoltarlo? «C’è un asse – dice Del Regno – formato da Fabrizio Rossi (segretario regionale Fdi, ndr), Agostino Ottaviani (coordinatore comunale Fdi, ndr) e Danilo Baietti (vicesindaco) che si sono “auto proclamati” i nuovi padroni della città. A loro si aggiunge la componente di Forza Italia che fa riferimento a Ezio Puggelli. Loro hanno chiesto a Matteo di prendere le distanze da me perché non sono gradito».
«Non sono gradito – aggiunge Del Regno – perché dicono che sono incompetente. Certamente io non scendo a nessun utile confronto sul piano tecnico con commercianti. Del Pugelli non so che dire, mi era indifferente prima, mi è indifferente oggi. Anche se lui non perde occasioni per definirmi imbecille».
«Ora è chiaro – spiega ancora Del Regno – che tutto ha una motivazione. Il buon Ottaviani, tramite amici comuni, mi ha sollecitato più volte di voler diventare assessore, così come pure ritenevo e ritengo oggi, a maggior ragione, che Baietti sia inadeguato a fare il vicesindaco. Del Puggelli, so solo che Matteo rappresentava la terza scelta come candidato sindaco, dopo Ricciuti e Goti».
Poi Del Regno fa un ragionamento anche su quelli che erano gli intenti nati in campagna elettorale di cambiare la città e di darle un nuovo assetto.
«Ora è chiaro che ogni rivoluzione presuppone che qualche testa venga tagliata e questo era l’obiettivo di Matteo, cosa che invece viene osteggiata perché l’idea del “trio meraviglia” (riferimento a Rossi, Ottaviani e Baietti) è quella di avere dei servi e non dei leali servitori delle istituzioni. Ripeto, loro si sentono i nuovi padroni perché hanno un concetto padronale della “res publica”.
«Le rivoluzioni, come diceva Che Guevara devono morire giovani (altrimenti diventano nuovi regimi, ndr); la nostra – dice sarcasticamente Del Regno – non è rimasta neanche incinta».
«Questa mia decisione di abbandonare il progetto di Matteo e il sostegno alla sua amministrazione è è l’ultimo atto di responsabilità e amicizia nei confronti di Matteo; considerato che il problema sono io, molto sommessamente, ritorno alle mie attività ben retribuite».
Poi un’ultima stilettata che riguarda proprio Follonica e i follonichesi. «È davvero svilente il fatto che in tutta la campagna elettorale sia stata contestata la subalternità di Follonica agli interessi di Massa Marittima e Grosseto e oggi tutte le decisioni sono incanalate per favorire Grosseto».