FOLLONICA – «A questo semplice interrogativo ci saremmo aspettati una risposta chiara ed invece è iniziato un vero e proprio balletto, fatto di maldestri tentativi di parlare d’altro. Eppure le cose sono davvero semplicissime».
Inizia così la replica dell’opposizione di Follonica al sindaco Matteo Buoncristiani.
«A luglio – si legge in una nota – l’organizzazione del Pride aveva inviato una Pec a tutti i comuni toscani, spiegando i meccanismi di supporto e adesione, che da quest’anno prevedono che siano le amministrazioni a segnalare la propria volontà di adesione, impegnandosi ad organizzare iniziative durante l’anno. Tutto chiaro per tutti, ma non per l’amministrazione di Follonica, che per giustificare il mancato patrocinio si nasconde dietro il paravento di un cavillo: doveva essere il Pride a contattare il Comune. Ma le regole erano chiare e infatti molti Comuni il patrocinio lo hanno concesso».
«Il sospetto è che questo atteggiamento sia solo un tentativo di evitare di dire, con chiarezza, le reali motivazioni di questo atteggiamento. La sensazione è che non c’entrino nè cavilli e neppure la burocrazia, c’entra solo la volontà politica di non aderire e questo lo sembra chiarire l’onorevole Fabrizio Rossi di Fratelli d’Italia che commenta su Facebook “Finalmente un’amministrazione libera da certe sceneggiate retoriche della sinistra”. Scacco matto. Il Comune di Follonica non aderisce perché Fratelli d’Italia, azionista di maggioranza dell’amministrazione, ritiene il Pride una sceneggiata della sinistra. Con buona pace della comunità Lgbtqia+ e dei follonichesi che hanno votato Buoncristiani credendo che fosse un civico, libero da certi legami partitici. Ormai appare chiaro che il civismo fosse solo una facciata che si sta velocemente crepando, mostrando la vera natura di destra del nuovo governo della città».
«In questa vicenda si inserisce un ulteriore elemento di mistero, legato alla figura dell’assessora Eleonora Goti. L’assessora al sociale ha partecipato al Follonica Pride Party, ha dichiarato di sostenere le battaglie della comunità Lgbtqia+ e ha ascoltato le parole dell’organizzazione del Toscana Pride, che ha ribadito le modalità di patrocinio. Siamo sicuri che abbia riportato tali informazioni al sindaco, ma forse, la sua è una posizione minoritaria e non riconosciuta all’interno della coalizione di destra e la sua opinione non è stata presa in considerazione, schiacciata da Fratelli d’Italia».
«Torneremo ad affrontare questo tema in Consiglio comunale, quando avremo risposta alla domanda d’attualità che abbiamo proposto sul tema, ma ancora, lo diciamo alla città, non sappiamo quando questo avverrà, perché ad oggi non ci sono notizie di un’imminente convocazione del Consiglio e non risultano delibere prodotte dalla maggioranza».
«Resta l’interrogativo più importante: al netto dei cavilli, della burocrazia, dei patrocini, quali sono gli eventi simili al Pride ai quali l’amministrazione ha partecipato? Ma soprattutto: vedremo il sindaco Buoncristiani o qualcuno della sua giunta partecipare al Pride a Lucca, con la fascia tricolore, a testimonianza del reale supporto e della concreta vicinanza del Comune di Follonica alla comunità Lgbtqia+? Lo scopriremo insieme sabato, perché noi a Lucca ci saremo sicuramente».