GROSSETO – Questa non è Parigi e neanche Berlino. Ma anche a Grosseto si è mosso unito il popolo contro i fascismi. E ha risposto numeroso, partecipando a un concerto antifascista che ha messo insieme partiti politici, sindacati e associazioni. “Agitiamoci. Mai più fascismi” è il titolo dell’iniziativa, nata per protestare contro il raduno annuale di Casapound a Grosseto dal 5 all’8 settembre.
E così, dalle 17 di ieri, 6 settembre, nella calma del pomeriggio estivo, centinaia di persone hanno iniziato a popolare l’area concerti allestita al parco Ombrone.
Molti anche i giovani, che hanno presidiato il lungo dosso erboso a ridosso del palco. Iniziando a muoversi alle note della prima canzone: “Adotta un fascista”.
Presente a anche il mondo della politica. Tra la platea l’onorevole maremmano Marco Simiani, e gli assessori regionali Leonardo Marras e Alessandra Nardini.
«Essere qui oggi rappresenta una scelta di campo vera – sottolinea Marco Simiani -. Qui accogliamo i valori democratici. Sono al concerto non tanto come uomo di partito ma come rappresentante delle istituzioni. Mi piacerebbe che tutti i partiti oggi partecipassero, riconoscendosi in valori più grandi e comuni».
«Spero che questo sia un punto di partenza per una città che deve sviluppare seri anticorpi contro il fascismo – conclude Simiani – Il fatto che in sindaco di Grosseto non abbia detto niente, la trovo una mancanza grave».
L’importanza di partecipare è stata rimarcata anche dall’assessore regionale Marras: «Decisamente importante essere qui oggi. Grosseto è stata testimone, in maniera indifferente, di un raduno organizzato da un’associazione dichiarata libera e legittima ma che palesa invece di essere un’organizzazione fascista, che andrebbe sciolta. Nel mezzo dell’indifferenza totale questa associazione oramai da qualche anno svoge la festa nazionale in Maremma. A Grosseto ci dovremmo vergognare di più. Questa partecipazione oggi è un primo passo importante per dare una sveglia generale a una coscienza civile di una Grosseto democratica e antifascista che esiste eccome».
Gli organizzatori della manifestazione fanno tutti parte della Grande alleanza democratica, che ha saputo unire intorno ai valori di democrazia Costituzione e antifascismo, numerose associazoni e con loro anche partiti e sindacati.
«L’importanza di giornate come oggi – racconta Monica Pagni, segretaria generale Cgil Grosseto – sta proprio nell’aver fatto un lavoro che ha stretto intorno ai valori della costituzione una moltitudine di partiti, associazioni e sindacati. Cosa che fa sperare bene per il futuro del territorio. Non necessariamente, insomma, questa terra deve essere consegnata a questi tipi di destra che avallano manifestazioni di associazioni chiaramente ispirate al fascismo».
Il concerto è il primo evento di quella che gli organizzatori sperano si trasformi in una serie di appuntamenti. «Speriamo anche di allargare ancora di più queste attività al mondo associativo – conclude Pagni – coinvolgendo ancora più persone che si riconoscono nell’antifascismo e nella Costituzione».
L’idea che ha mosso l’organizzazione di questo concerto antifascista è quella di costruire un legame forte nella Costituzione. «Un argine ai nuovi fascismi – dice Simone Ferretti, presidente Arci Toscana – Con Arci lo facciamo in tanti modi, nei circoli e nel Festival Resistente e nelle manifestazioni come questa, alla quale abbiamo contribuito con impegno».
«Rimane fondamentale creare spazi di comunità che costuriscano un argine all’indifferenza, che oggi purtroppo sembra predominare – conclude Ferretti – Bisogna rompere le solitudini e ricostruire spazi di socialità anche per questo. È nel nostro dna farlo e noi cerchiamo di portarle sempre avanti iniziative del genere. Un grazie va a tutti i partecipanti, agli artisti e agli organizzatori. Molte persone si sono impegnate davvero tanto per la riuscita di questa manifestazione, come Carlotta Sorrentino che si è sobbarcata grandi impegni portando avanti il percorso della costruzione di questo evento. Grazie davvero a tutti».