L’impressionante numero di suicidi in carcere nell’anno in corso, i frequenti disordini scaturiti da una situazione inaccettabile nella “quasi indifferenza” delle forze politiche protrattasi per lungo tempo, ha spinto l’unione delle Camere penali italiane, dopo le iniziative e la manifestazione dell’11 luglio, a riproporre l’iniziativa “Ristretti Agosto”, al fine di mobilitare, proprio nel periodo estivo, le singole camere penali territoriali, effettuando visite agli istituti penitenziari locali, con il coinvolgimento di parlamentari.
La visita alla Casa circondariale di Grosseto ha visto, quindi, la partecipazione dei deputati Marco Simiani e Fabrizio Rossi unitamente a rappresentanti della Camera penale (gli avvocati Massimiliano Arcioni, Francesca Carnicelli, Romano Lombardi, Riccardo Lottini) e di Francesca Scopelliti per la fondazione Enzo Tortora.
Peraltro, nella circostanza è stata data ufficialità alla notizia del passaggio dell’area militare ed ex demaniale di via Senese al Ministero della Giustizia per la realizzazione del nuovo carcere grossetano.
La Camera penale «apprende con favore la notizia della realizzazione di una nuova struttura che (ci si augura) possegga i requisiti della modernità, dotazione di spazi verdi, adeguate aree trattamentali etc.., così superando l’attuale struttura, palesemente inadeguata nonostante l’impegno del personale e della direzione, nell’ambito della quale è sin troppo facile intaccare l’annoso problema del sovraffollamento (attualmente 26 detenuti per 15 posti effettivi)».
«Cionondimeno – proseguono gli avvocati -, il senso della visita era quello di sottolineare ancora una volta un’emergenza sempre più evidente, diffusa su tutto il territorio nazionale e di far sentire la vicinanza dei penalisti italiani a tutti coloro che, a vario titolo, vivono all’interno di una struttura carceraria, ed al fine di sollecitare opinione pubblica, la politica, il mondo dell’informazione e la magistratura ad affrontare finalmente tale, drammatica situazione ed a porvi definitivamente rimedio riportando il carcere nei confini della legalità e della cornice tracciata dalla costituzione attorno alla sanzione penale» conclude il consiglio direttivo della Camera penale di Grosseto.