GROSSETO – È salito sull’ambulanza e si è impossessato delle chiavi che per motivi di sicurezza restano sempre nel quadro, e quando l’autista della Misericordia è andato a farlo scendere ha usato quelle stesse chiavi come arma, ferendo il dipendente della Misericordia. L’aggressione è avvenuta la scorsa notte in piazza Esperanto, a Grosseto.
Alcuni cittadini hanno chiamato il 112 per segnalare la presenza di una persona ubriaca in strada. All’arrivo dei sanitari della Misericordia, l’autista e la soccorritrice, l’uomo ha però rifiutato le cure. L’ambulanza è dunque tornata in centrale senonché, dopo pochi minuti, il 112 ha richiesto nuovamente l’intervento sullo stesso luogo.
Quando la volontaria e l’autista sono scesi per convincere l’uomo, fortemente alterato dall’alcol, a salire sul mezzo, lui ha dato in escandescenze. Con un balzo è riuscita salire sull’ambulanza e ad impossessarsi delle chiavi, ha girato il quadro. L’autista allora l’ha afferrato per tirarlo giù, e lui lo ha aggredito con le chiavi.
Il rischio, se si fosse impossessato dell’ambulanza, sarebbe stato sia quello di andare a sbattere o magari investire qualcuno, o quello di impossessarsi non solo di medicine anche molto pericolose, ma di strumenti come aghi e lame che si trovano all’interno. L’autista ha fatto dunque di tutto per impedirlo, anche a costo di farsi male.
La scena è stata ripresa da alcuni ragazzi presenti e il video è stato sequestrato dai carabinieri che sono giunti in seguito.
«Negli anni si stanno ripetendo episodi di questo genere – afferma Edoardo Boggi Governatore della Misericordia di Grosseto – con aggressioni al personale autista e soccorritore. Gente che opera spesso in maniera volontaria, dedicando il proprio tempo a servizio della comunità e si trova a non essere “soccorsa e tutelata” nello svolgimento del proprio servizio. Ad oggi i nostri protocolli prevederebbero di non intervenire sinché la scena non è sicura, ma in certe situazioni non è più possibile neppure valutare se lo sia».
«Tra l’altro – prosegue Boggi – spesso chi viene a fare i corsi da soccorritore è una donna. Quindi una situazione come questa, già pericolosa e di difficile gestione per un uomo, diventa ancora più rischiosa per una donna. Urge un incontro congiunto con Croce rossa, Anpas e istituzioni locali per iniziare a stilare un protocollo di intervento così da stabilire cosa fare in queste situazioni».
L’autista è ricorso alle cure del pronto soccorso con varie tumefazioni e tagli causati dalla chiave.