FOLLONICA – Si è conclusa l’attività di indagine e monitoraggio delle cause che hanno condotto all’adozione del divieto temporaneo di balneazione in zona Pratoranieri.
«Gli uffici comunali, già nell’immediatezza della ricezione da parte di Arpat dei risultati delle analisi delle acque antistanti al quartiere di Pratoranieri – dichiara il sindaco di Follonica, Matteo Buoncristiani – hanno eseguito vari sopralluoghi nel tratto di litorale interessato per verificare eventuali sversamenti da fognature e pozzini, senza rilevare nulla di riconducibile ad una fuoriuscita di liquami, anche pregressa. In proposito, rassicuriamo i cittadini sull’accuratezza e affidabilità del sistema di controllo, poiché si basa su due ordini di verifiche e diversi livelli di sicurezza che chiamano in causa molteplici soggetti interessati con diversi strumenti operativi, per cui anche laddove uno fallisse subentrerebbe l’altro in supporto».
Inoltre le stazioni di sollevamento sono gestite da Acquedotto del Fiora tramite un sistema di telecontrollo attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7, che nei giorni in questione non ha evidenziato problemi di funzionamento o anomalie di portata.
«Pertanto – conclude il sindaco – è da escludere la possibilità che ci sia stato uno sversamento di liquami in mare, mentre invece è da considerare molto più verosimile che il superamento dei paramenti di legge che hanno imposto l’adozione precauzionale del divieto di balneazione debba essere imputato a fattori casuali e ambientali, caratterizzati da temperature alte e mancanza di mareggiate, con onda e correnti praticamente assenti, anche e soprattutto per effetto delle barriere soffolte».
«Dunque, nonostante l’imprevisto ed estremamente temporaneo superamento dei parametri di legge, la qualità delle acque del mare follonichese gode di ottima salute – prosegue il sindaco – ed è proprio grazie a queste riconosciute qualità, per le quali ogni anno Follonica è premiata con importanti riconoscimenti, quali su tutti la bandiera Blu e le Quattro vele di Legambiente, che gli enti di controllo effettuano prelievi con cadenza mensile anziché ogni quindici giorni».
«Infine, come riportato su alcuni mezzi di stampa, la problematica non può certo essere attribuita alla mancanza dei bagni chimici sul litorale, inadatti al contesto e indecorosi, poiché anche nell’ipotesi si tratterebbe di un fenomeno del tutto inidoneo ad influenzare i parametri delle acque – conclude il sindaco -. In passato la collocazione dei bagni chimici veniva predisposta entro il 30 maggio di ogni anno solo per ottemperare ad alcuni standard di servizio, finalizzato al conseguimento della Bandiera Blu, che invece quest’anno è stato sostituito con la collaborazione degli stabilimenti balneari, che garantiscono a tutti la fruizione gratuita dei servizi igienici”.