GROSSETO – «Se le cose non cambiano velocemente ad un’associazione così non sono interessato» così Silvano Brandi, storico componente Anpi, commenta le scelte fatte dal presidente provinciale Luciano Calì.
«Chiedo a tutti i componenti del direttivo provinciale se condividono il modo di dirigere l’Anpi, io non lo condivido».
Proprio per questo Brandi ha inviato una lettera aperta ai componenti del comitato provinciale Anpi di Grosseto
«Sabato 10 agosto sono rimasto basito nel leggere nella cronaca locale che si è riunita “La grande alleanza democratica e antifascista”, di cui è componente anche l’Anpi provinciale, per decidere le iniziative di contrasto a Casa Pound» prosegue la nota.
«Le iniziative prese in quella riunione sono tutte condivisibili, non condivido come ci è arrivato il presidente provinciale dell’Anpi. Con quale mandato il presidente provinciale è arrivato alla riunione? Mi piacerebbe saperlo».
«Più di un mese fa alcuni componenti del direttivo hanno chiesto di discutere il più rapidamente possibile del raduno di Casa Pound, in modo da avere tempo sufficiente per organizzare un’azione di contrasto reale, in particolare il presidio antifascista di massa come previsto dai documenti nazionali e ufficiali dell’Anpi. In due direttivi provinciali consecutivi non siamo riusciti a discutere il punto all’odg previsto, perché messo dopo numerosi altri argomenti e con numerose perdite di tempo in discussioni effimere».
«Il presidente non è nuovo a questi atteggiamenti: per questo modo di procedere in un recente passato vi sono state dimissioni di componenti autorevoli, cosa che sembra non scalfire il suo modo di condurre l’associazione. Lunedì 19 prossimo è convocato il comitato provinciale con all’odg: Programmazione consueta azione culturale in relazione alla concomitante “festa nazionale” di CasaPound nel capoluogo. Siamo chiamati a ratificare le decisioni prese dal presidente in altre riunioni».
«Chiedo a tutti i componenti del direttivo provinciale se condividono il modo di dirigere l’Anpi, io non lo condivido. Tutti i giorni parliamo di democrazia poi a negarla sono gli organi direttivi dell’associazione all’interno della stessa» conclude Brandi.