FOLLONICA – La rimozione dello striscione dedicato a Giulio Regeni dalla facciata del Comune non è di certo passata inosservata e nell’ultimo periodo si è acceso il dibattito tra i follonichesi. Giovedì 8 agosto la questione è stata discussa in Consiglio comunale, con i consiglieri di minoranza che hanno chiesto all’Amministrazione il perché di questa scelta e se la rimozione sarà definitiva.
“Lo striscione – ha dichiarato la consigliera di opposizione del Pd Mirjam Giorgieri – fa parte della campagna ‘Verità per Giulio Regeni’ di Amnesty International lanciata nel 2016 per non permettere che l’omicidio del giovane ricercatore italiano rischi di essere dimenticato ed essere collocato nel passato da una versione ‘ufficiale’ del governo egiziano. Qualsiasi esisto distante da una verità accertata e raggiunta in modo indipendente non dev’essere accettato”.
“La drammatica vicenda legata a Giulio Regeni dovrebbe essere qualcosa che unisce anziché dividere e ciò a prescindere dalla collocazione di uno striscione – risponde il sindaco Matteo Buoncristiani -. È lo stesso portavoce di Amnesty International che chiede che il nome di Regeni non entri nella contrapposizione politica tra maggioranza e opposizione, ma ciò evidentemente non interessa all’opposizione follonichese, per cui ciò che conta di più è strumentalizzare la vicenda pensando erroneamente di ottenere così un mero vantaggio politico. Togliere lo striscione non significa non ritenere la causa degna di sostegno ma solo prendere atto che ci possano essere forme alternative per supportare questa battaglia di civiltà”.
“Una battaglia che dev’essere portata avanti dal governo e per via principalmente diplomatica – prosegue il sindaco -. Purtroppo per la sinistra conta più la bandierina rispetto alla sostanza. Nessuno con questa iniziativa vuole ridimensionare la gravità della vicenda, di cui ad oggi sappiamo quasi tutto: i nomi degli agenti accusati di lesioni personali aggravate, omicidio aggravato e sequestro di persona aggravato, così come sono note le modalità”.
Secondo il sindaco quello che manca non è la verità ma la giustizia e nel suo discorso ha evidenziato come “non ci sarà striscione che permetterà di ottenerla”. Nel corso dell’intervento Buoncristiani ha poi risposto alle critiche del sindaco di Monterotondo Marittimo Giacomo Termine: “Per quanto di mia conoscenza questo striscione non lo ha mai appeso al proprio palazzo comunale, pertanto non accetto lezioni di moralità”.
Una risposta che non ha accontentato l’opposizione: “La nostra domanda era neutra, non leggo strumentalizzazioni o riferimenti alla destra, alla sinistra né a nessun tipo di governo. Mi stupisco della risposta che è stata data, piuttosto offensiva nei nostri confronti. Un attacco all’opposizione con toni da campagna elettorale che poco hanno di istituzionale. Chiedere è lecito e fa parte del nostro lavoro: questo faremo per cinque anni. Non ci si può stizzire se esercitiamo il nostro ruolo”.
Per il momento la posizione dell’Amministrazione comunale sembra chiara e lo striscione non tornerà quindi a breve sulla facciata del municipio. I consiglieri di minoranza hanno però affermato di voler riproporre la domanda.
Abbiamo seguito il Consiglio comunale con le foto di Giorgio Paggetti.