ORBETELLO – In una delibera, firmata e approvata nella giornata del 6 agosto 2024, dal sindaco Andrea Casamenti e la sua giunta, il Comune si riserva di procedere per vie legali nei confronti dei cittadini che, diffondono “notizie non veritiere riferite all’amministrazione comunale”. La delibera, la numero 244, si riferisce ai molti commenti che si leggono sui social media e, secondo il primo cittadino, “sugli organi di stampa” sulla questione Laguna.
La delibera cita: “Dando atto che il sindaco è legittimato a rappresentare in giudizio il Comune, di procedere all’affidamento di un incarico a un legale di fiducia affinché valuti se esistano i presupposti per agire presso tutte le competenti sedi giudiziarie nei confronti dei responsabili degli atti lesivi indicati nelle premesse”.
Le reazioni
«Ad Orbetello oltre alla Laguna sta morendo anche la libertà di parola – è il commento del gruppo consiliare di opposizione “Alternativa Orbetello” -. Un diritto garantito dall’art. 21 della Costituzione ma che Casamenti e la sua maggioranza stanno cercando di abbattere a colpi di delibere di giunta».
«È del 6 agosto la delibera n. 244 con cui il sindaco e la giunta affidano (a spese dei cittadini) a un legale di propria fiducia la verifica dei presupposti per procedere contro chi, secondo loro, abbia diffuso informazioni non veritiere riferite all’amministrazione comunale. I cittadini e gli operatori stanno pagando questa situazione disastrosa anche per l’incapacità
amministrativa di questa maggioranza che, invece di assumersi le proprie responsabilità, tenta di mettere il bavaglio alle critiche e alle legittime richieste di trasparenza, che vengono mosse a Casamenti e ai suoi da parte di tantissime persone, perfino dai loro elettori. Immaginiamo la situazione di difficoltà in cui versa la maggioranza in questi giorni, è sotto gli occhi di tutti il disastro lagunare che si va a sommare alle tante altre mancanze già presenti nel nostro Comune e da tempo denunciate da tutti noi, ma non possiamo far altro che condannare questo modo di affrontare la questione».
«La cosa che più ci preoccupa – prosegue Alternativa Orbetello – è che nella giunta Casamenti siedono rappresentanti di partiti politici di maggioranza (Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia) che stanno confermando tutte le preoccupazioni che si hanno riguardo la stretta antidemocratica di questo Governo. E il nostro territorio ne è purtroppo un esempio concreto. Da ormai da tre anni denunciamo dentro e fuori il Consiglio la terribile condizione in cui versa il confronto democratico nel nostro Comune. Abbiamo criticato aspramente già il primo atto d’indirizzo (il n.32) approvato il 7 febbraio scorso, denominato “Tutela della reputazione e dell’immagine degli amministratori comunali”, ma dopo questo ennesimo colpo alla libertà di parola di ognuno di noi riteniamo opportuno rappresentare la situazione (compreso il modo di utilizzare il sito istituzionale dell’Ente) agli organi preposti a difesa della trasparenza e del confronto democratico. Ricordiamo inoltre al sindaco, che la fotografia più esplicativa dello stato delle acque marine a causa dello sversamento in mare della Laguna, l’ha diffusa egli stesso per mostrare la posa delle panne, taggando l’intera giunta e pubblicandola sulle pagine istituzionali dell’ente. Trattandosi tra l’altro di una comunicazione da parte del sindaco, essa assume carattere di certezza e veridicità. Siamo certi che l’avvocato incaricato prenderà in considerazione e verificherà i presupposti anche in relazione a questo fatto».
«Atto superfluo, grave e prepotente quello formalmente minacciato dalla nostra amministrazione che potrebbe persino configurare danno erariale nella misura in cui esponga il nostro comune ad affrontare spese processuali inutili e potenziali risarcimenti». Sono queste le parole di Matteo Porta, Giovani democratici.
«È lo stesso ordinamento giuridico italiano – afferma in una nota – ad affidare alla pubblica amministrazione i precisi doveri di efficacia, efficienza ed economicità, che si traducono in un uso diligente delle risorse economiche; e se è vero come è vero che la “diligenza” in questo senso è rimessa all’interpretazione soggettiva, è altrettanto vero che alla stessa interpretazione soggettiva è rimessa la valutazione della reputazione, dell’onore, o dell’immagine che si sostiene essere stati violati nella delibera in oggetto. Ma in questo caso il corto circuito risiede nel fatto che gli stessi soggetti che si ritengono violati della propria immagine o reputazione agiscono sotto mentite spoglie per conto del Comune (ed attingendo alle risorse pubbliche) per fini ed interessi personali, cantandosela e suonandosela approvando appunto a maggioranza una delibera fortemente discutibile».
«Si ritiene altresì che in un momento così difficile per il nostro Comune, a tutto si poteva pensare fuorché a denunciare i propri concittadini, rendendo ancora più manifesta la difficoltà in cui si trova questa amministrazione, consapevole di non avere più il consenso elettorale e dimostrando uno stile machiavelliano tale per cui il fine (di rimanere sulle proprie poltrone) giustifica i mezzi».
«Sulla base di ciò e richiamando l’art. 21 della Costituzione, secondo cui tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con ogni mezzo lo ritengano opportuno, si auspica un immediato dietrofront da parte di un’amministrazione che sembra davvero aver perso il senso della misura».
Sul caso interviene anche il Partito democratico di Orbetello: «L’amministrazione comunale ha deciso di insistere nella sua intenzione di agire contro coloro i quali hanno osato denunciare le condizioni in cui si presentava il territorio in occasione della moria. Ed infatti, con delibera di giunta del 06.08.2024, viene deciso di “procedere all’affidamento di un incarico a un legale di fiducia affinché valuti se esistano i presupposti per agire presso tutte le competenti sedi giudiziarie nei confronti dei responsabili degli atti lesivi indicati nelle premesse [ossia delle presunte “notizie non veritiere riferite all’amministrazione comunale” che si sarebbero ripetutamente susseguite sugli organi di stampa e sui social, in particolare Facebook]. Tale atto evoca alla memoria il celebre “Editto di Carnevale”, ossia la delibera del 07.02.2024, con la quale i cittadini venivano ammoniti del fatto che l’amministrazione avrebbe agito “in tutte le sedi competenti, anche ai fini risarcitori, per tutelare l’immagine, la reputazione e l’onorabilità di tutti gli amministratori comunali nell’esercizio delle loro funzioni a fronte di qualsiasi atto lesivo e diffamatorio divulgato a mezzo stampa, social media, social network e comunque via web”».
«Ora come allora, valgono le medesime considerazioni. Non serve certo una delibera per stabilire ed attuare quanto già previsto dalla Legge, per cui ancor oggi è lecito (perché sì, è lecito) chiedersi: qual è la causa in concreto che si cela dietro questi atti? Siamo tutti ben consapevoli di quanto è accaduto ad Orbetello nel corso del mese di luglio, così come non è stato possibile fare a meno di notare l’atteggiamento assunto dall’amministrazione e dal sindaco in persona, il quale, alla vigilia del 25 luglio, escludeva che si fosse in presenza di una moria, nonostante fossero già manifeste (ed ampiamente segnalate) tutte le condizioni necessarie per la sua esplosione, avvenuta proprio il 25 luglio. Se è vero – come è vero – che una moria si è poi verificata e che la stessa è stata addirittura peggiore del 2015 (parole dell’onorevole Fabrizio Rossi), come è possibile accusare i cittadini d’aver diffuso notizie false»?
«L’evidenza dei fatti ci parla di 78 tonnellate di carcasse di pesce raccolte e di una dichiarazione di emergenza regionale, con conseguente stanziamento di fondi straordinari da parte della Regione Toscana, senza considerare tutti quegli ulteriori effetti che ogni persona dotata di organi di senso era in grado di percepire senza a tal scopo la necessità di leggere o sentire notizie. Ed ancora, dalle segnalazioni dei cittadini non appare emergere alcuna intenzione di diffondere informazioni false, né di danneggiare i propri concittadini o l’onorabilità degli amministratori o della comunità, bensì quella di gridare un allarme dinanzi ad una catastrofe e, dopo il disastro, quella di lamentare l’atteggiamento svalutativo che era emerso dalle comunicazioni dell’amministrazione. È dunque auspicabile che l’intento annunciato dall’amministrazione farà la fine delle lacrime nella pioggia, anche se lascerà dietro di sé una scia di amarezza. È infatti avvilente assistere a questa ingiusta guerra fratricida, fatta di cittadini messi gli uni contro gli altri, tra chi è stato accusato d’aver diffuso notizie asseritamente false e chi avrebbe subito danni a causa dei primi, anziché a causa dell’evidenza dei fatti. E, soprattutto, permane l’amarezza data dalla constatazione di come tale situazione di conflitto sia stata alimentata dalla stessa amministrazione, che, ancora una volta, ha profuso uno sforzo nel tentativo di insabbiare il dissenso e di scoraggiare il legittimo esercizio del diritto di critica. “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.” (Art. 21 Costituzione Italiana)».