GROSSETO – Parte ufficialmente oggi la corsa a livello comunale. Dopo aver costituito a livello provinciale il comitato per il referendum contro l’autonomia differenziata, oggi, 29 luglio, inizia le proprie attività anche quello cittadino. L’incontro promosso dal Partito democratico Grosseto, ha presentato le prime attività di raccolta firme.
A far parte del comitato cittadino sono le medesime associazioni che hanno aderito a livello provinciale, alle quali si sono aggiunti più recentemente il Sunia, il Partito socialista di Grosseto e il Coordinamento per la democrazia costituzionale.
«Raccogliamo le firme contro l’autonomia differenziata per il bene dell’Italia e della democrazia – sottolinea Demetrio Cozzupoli, segretario comunale del PD Grosseto – il comitato rimane aperto a tutte associazioni che condividono i medesimi valori. Quella Calderoli è una legge che contrastiamo fortemente e che rischia di aumentare le disuguaglianze già pericolosamente presenti nel nostro Paese. Invitiamo tutti a firmare anche online».
La raccolta firme, i primi appuntamenti
«Su Grosseto saremo presenti con dei banchetti di raccolta firme – precisa Cozzupoli – daremo prossimamente un elenco più preciso. Per adesso possiamo dire con sicurezza che saremo domani pomeriggio (30 luglio) dalle 17 alle 19 al circolo di via Emilia. Nei pomeriggi di mercoledì 31 luglio e venerdì 2 agosto saremo invece davanti alla libreria Palomar. Stesso luogo che presidieremo giovedì 1 agosto in mattinata, durante il mercato cittadino. Sempre giovedì sarà possibile firmare anche a Marina di Grosseto, dalle 18 al Bar Centrale».
La raccolta firme sta riscuotendo numeri inaspettati. «Mi preme dire che la campagna di raccolta firme sta avendo un buon successo sia per i motivi per cui ci stiamo muovendo sia per l’importante unità di forze democratiche scese in campo – sottolinea Giuseppe Corlito, del Coordinamento per la democrazia costituzionale – stamani solo le firme online erano a quota 211mila».
Partito democratico: «Saranno premiate le Regioni che giò stanno meglio, le altre peggioreranno»
La firma online è rapida e può essere fatta in completa autonomia, il Partito democratico però tiene a sottolineare che l’attività dei banchetti rimarrà comunque centrale. «L’online è uno strumento molto pratico – dice Giacomo Termine, segretario provinciale del Pd – allo stesso modo però lo sono i banchetti e i circoli che ci teniamo a tenere attivi in tutto il territorio, sarà un’occasione per tutti anche per un confronto diretto e per sentire i sentimenti dei cittadini».
«L’autonomia differenziata spacca il Paese – conclude – saranno premiate le Regioni che stanno meglio e si affosseranno le altre. Pensiamo a servizi come istruzione e sanità: saranno messi a forte rischio. Su questa partita, per un referendum che va in difesa dei cittadini, il Pd vuole essere in prima linea».
Barbara Pinzuti, che si occuperà dell’organizzazione della campagna, sottolinea come la riforma rischia di mettere in ginocchio buona parte del Paese. «La legge Calderoli finirà per creare piccoli Stati-Regione con una grande forza amministrativa e una grande capacità di risorse – precisa – al contrario ci saranno molte aree che verseranno in notevole difficoltà. L’Italia si allontanerà da quell’unità promossa fin dalla sua nascita e finirà per essere uno stato federale. Verranno meno i principi di uguaglianza dei cittadini, ci saranno sempre più cittadini di serie a e di serie b».
Limatola: «Riforma che spacca il Paese, zero fondi sui livelli essenziali di prestazioni»
In campo scendono anche gli amministratori del Pd. «Quella sull’autonomia differenziata è una brutta legge per vari aspetti – dice Francesco Limatola, sindaco di Roccastrada e presidente della Provincia di Grosseto – Di fatto spacca la conferenza Stato-Regioni danneggiando così i singoli territori. Rischia di dividere il Paese e non mette un euro sui livelli essenziali di prestazioni, che delineano l’insieme dei diritti civili e sociali garantiti su tutto il territorio».
«Assisteremo a Regioni forti e ad altre svantaggiate – dice Limatola – Con l’autonomia differenziate ogni singola regione potrà decidere su 23 materie, tra queste sanità e istruzione. Le Regioni potranno trattenere il gettito fiscale dei cittadini facendolo rimanere sul proprio territorio. Questo significa che potranno esserci bilanci regionali che esplodono davanti a un bilancio statale sempre più in difficoltà a redistribuire sempre meno fondi a disposizione».
«Credo basti questo esempio per far capire quando c’è in ballo – conclude Limatola – Rischiamo che ci siano Regioni che decollano e altre ferme alla pista di lancio, con un sud Italia sempre più a rischio. Un sud dal quale personale pubblico, medici in primis, preferirà probabilmente andare al nord per lavorare e guadagnare meglio. Spostando così anche numerose eccellenze in altri luoghi. Ci impegneremo per raccogliere più firme possibili e permettere di andare alle urne referendarie i cittadini, che meritano tutti un’Italia migliore».