GROSSETO – La Filt Cgil di Grosseto interviene con il suo delegato al trasporto pubblico locale, Alberto Allegrini, dopo la polemica aperta da alcuni genitori di minorenni in conseguenza del salto di alcune fermate sulla tratta da e per Marina di Grosseto.
«Mettendomi nei panni dei genitori di ragazzi e ragazze minorenni che utilizzano il servizio pubblico per raggiungere le spiagge di Marina di Grosseto – spiega il sindacalista della Filt Cgil – comprendo benissimo il loro malcontento per i ritardi delle corse e per alcuni episodi di salto delle fermate previste lungo il tragitto. Tuttavia, da rappresentante dei lavoratori del Tpl e da autista di Autolinee Toscane, dico loro che la polemica aperta in questi giorni ha sbagliato interlocutori. Gli autisti degli autobus impegnati sulle tratte da e per Marina di Grosseto fanno i salti mortali per garantire l’erogazione del servizio in condizioni di profondo disagio. I ritardi negli orari, il salto, peraltro non regolare, delle fermate e il fatto che molti ragazzi e ragazze sono costretti a fare il tragitto in piedi in condizioni di scarsa sicurezza, sono solo la conseguenza di un problema molto più grande. Lo dico rifiutando la logica del ”benaltrismo”, nella consapevolezza che mancano sia il chilometraggio complessivo che quello per le corse bis, sia le macchine che sarebbe necessario poter inserire in esercizio sulle tratte per il mare».
«Con l’azienda abbiamo aperto un contenzioso generale, che partendo dal mancato rinnovo del contratto collettivo nazionale riguarda anche le condizioni di svolgimento del lavoro e la scarsità dei mezzi. Peraltro, anche in questo caso rifiutando la logica della difesa d’ufficio, va considerato che Autolinee Toscane paga lo scotto di tutte le società di trasporto pubblico d’Italia. Il governo, infatti, ha tagliato 1,8 miliardi di euro al Fondo nazionale trasporti, con ricadute a cascata in tutte le Regioni d’Italia: in Toscana mancano circa 150 milioni di euro. Questa scelta folle, che la Cgil ha contestato al pari di quella di definanziare sanità e scuola pubbliche, è conseguenza di una visione miope per cui il servizio di Tpl viene sacrificato perché non ritenuto strategico rispetto al tema della mobilità collettiva. Finendo per privilegiare la mobilità privata, incentivando il traffico di veicoli che trasportano poche persone e intasano la viabilità. Va poi considerato che con l’ultima gara regionale che ha affidato ad Autolinee Toscana la gestione del servizio, alla provincia di Grosseto sono stati tagliati 700mila km di tratte, con altri 520mila in discussione per le aree a domanda debole dell’Amiata gestite operativamente da Grosseto. Mentre è in corso un contenzioso tra Autolinee Toscane e Regione rispetto ad altri 10 milioni di chilometri. D’altra parte, il numero di corse per Marina è elevato e anche se fossero aggiunte corse bis, che vanno finanziate, per motivi tecnici che sarebbe lungo illustrare ci sarebbero problemi a livello di gestione operativa. Ma non solo. Spesso nei turni delle corse notturne da e per Marina e Castiglione della Pescaia, poco ambiti dai colleghi, i giovani che frequentano la movida notturna non pagano quasi mai il biglietto e si lasciano andare a eccessi dovuti al consumo di alcol o sostanze stupefacenti. Con gli autisti che in casi non rari sono costretti a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine per contenere situazioni potenzialmente in grado di degenerare. Situazioni che si ripetono da anni e delle quali la questura di Grosseto è ampiamente informata».
«Per questo quando i genitori protestano legittimamente, sarebbe opportuno valutassero a quali livelli stanno le responsabilità effettive di quel che sta succedendo – prosegue la Cgil -. Evitando di prendersela con gli autisti degli autobus, ultimo anello della catena cui si fa carico di responsabilità improprie, che sono costretti a saltare le fermate semplicemente perché i loro mezzi sono stracarichi di viaggiatori, e fermarsi per provare a farne salire altri genererebbe problemi ulteriori e liti difficilmente gestibili. Per questo sarebbe molto più corretto e opportuno richiamare ai propri doveri chi fa scelte irrazionali e irragionevoli, non valutando il Tpl una priorità nazionale, e scaricando il problema su chi ha il compito di garantire l’erogazione del servizio. Come gli autisti di Autolinee Toscane fanno con grande dedizione. Sarebbe una battaglia nella quale il personale viaggiante di Autolinee Toscane sarebbe senza dubbio al loro fianco».