
GROSSETO – “Si è svolto mercoledì 10 l’incontro richiesto all’Azienda Usl Toscana Sud Est da Cgil, Cisl e Uil e le categorie sindacali interessate di Arezzo, Siena e Grosseto in merito ai tagli, ai servizi Cup, a causa dei quali le cooperative che hanno l’appalto di gestione hanno già formalizzato una riduzione oraria e, in alcuni casi, dei licenziamenti di personale”. Così dichiarano i sindacati dopo l’incontro con l’azienda sanitaria.
Le organizzazioni hanno unitariamente segnalato come “la riorganizzazione dei servizi, anche quelli appaltati, siano oggetto di un protocollo che impegna l’Usl al confronto preventivo con i sindacati che, nonostante le richieste e le ripetute sollecitazioni, si è svolto solo oggi, tardivamente e con le decisioni aziendali già formalizzate”.
“Il processo di riorganizzazione dei front office delineato – dichiarano Cgil, Cisl e Uil – avrebbe necessità di un tempo di attuazione perlomeno che traghettasse l’attuale appalto in essere (fino al 2026), sia per mettere a terra tutti i progetti previsti in sostituzione agli attuali fronti office Cup e scongiurare il rischio di desertificazione dei servizi di accesso alla sanità nelle aree interne e rurali delle tre province che penalizza in particolar modo la popolazione anziana, sia soprattutto per mitigare il grave impatto di ricaduta occupazionale che questa scelta aziendale sta determinando, in settori peraltro che occupano per la maggioranza donne e soggetti fragili, spesso con part time involontari”.
“La direzione aziendale ha chiuso ogni porta al proseguo del confronto preventivo, dichiarando che dal mese di agosto attuerà la riorganizzazione presentata – proseguono i sindacati -. Riteniamo grave la scelta di proseguire nell’attuazione delle misure, sia per la frattura nelle relazioni sindacali che essa determina, sia per la contrazione dei servizi che produce, in un settore cruciale quale il Cup che rappresenta la porta di accesso alla sanità pubblica, in assenza di prestazioni alternative già completamente operative, ma soprattutto per la totale mancanza di responsabilità sociale da parte di un Ente Pubblico, governato dalla Regione Toscana, nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori che operano negli appalti e che garantiscono, con professionalità e impegno, da anni, i servizi ai cittadini”.
“Cgil, Cisl e Uil chiedono con fermezza la riapertura del tavolo – concludono – e metteranno in campo tutte le azioni necessarie al ripristino di un corretto sistema di relazioni sindacali e alla tutela dei servizi e del relativo personale”.
Inoltre la sgreteria Uil Fpl di Area Vasta si dice sconcertata anche per quanto riguarda i tagli ai servizi di pulizia: “Tutto giustificato con il ritorno alla situazione precedente al Covid e che riguarda anche le pulizie, mentre per i front office il sempre maggior utilizzo dei sistemi informatici ha messo in discussione l’utilizzo dei punti territoriali predisposti dall’azienda con una proposta di una riduzione di orari e postazioni portata al tavolo delle Ooss da parte dell’Azienda”.
“Su questo come organizzazione sindacale – dichiarano Sergio Lunghi e Luciano Fedeli per la Uil Fpl – esprimiamo il nostro dissenso motivato dall’assenza di elementi che ci diano una visione chiara di questo processo riorganizzativo su dove sono previsti tagli per 430mila euro su Grosseto, 640mila euro su Arezzo e 222mila euro su Siena. Quali ricadute avranno su territori in termini di servizi e quali sui livelli occupazionali nessuno dell’azienda ce lo ha detto e per queste motivazioni crediamo non sia opportuno procedere”.
“Auspichiamo da parte aziendale sia presentato un progetto di riorganizzazione da condividere, dove si dica con chiarezza come si intenda procedere sulle tre province tutelando anche le situazioni di maggiore fragilità nei comuni e dove si dica altrettanto chiaramente come sarà impiegato il personale che non sarà utilizzato per i servizi di Front Office e degli altri servizi che subiranno tagli”.