GROSSETO – “Serve un impegno triennale, solo così possiamo garantire le attività di ricerca, formazione e conservazione del patrimonio storico-culturale dell’Istituto e dare certezze ai giovani studiosi”. Questa la richiesta che vertici dell’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea (Isrt), capofila della Rete provinciale degli istituti della Regione Toscana di cui fa parte anche l’Isgrec di Grosseto hanno rivolto al Consiglio regionale.
“Nell’ottantesimo della Resistenza in Toscana – dichiara l’Isrt -, è urgente un provvedimento, anche a fronte dei ritardi per l’approvazione di una nuova legge, a suo tempo sollecitata, che costituirebbe un concreto un passo in avanti rispetto a quella, pur fondamentale, del 2002”.
L’Isrt e l’Isgrec chiedono in sostanza di modificare con urgenza, attraverso un emendamento, la Legge regionale 38 del 2002 che ha per oggetto Norme in materia di tutela e valorizzazione del patrimonio storico, politico e culturale dell’antifascismo e della Resistenza e di promozione di una cultura di libertà, democrazia, pace e collaborazione tra i popoli. In pratica, proprio per programmare e dare continuità all’attività che viene svolta dagli Istituti, viene richiesto che gli stanziamenti vengano assegnati su base triennale e non più annuale.
Oltre all’Istituto regionale, con sede a Firenze, sono otto gli Istituti nelle province toscane (fatta eccezione per Arezzo) che operano sul territorio grazie al lavoro di studiosi e professionisti qualificati (e di tanti giovani volontari) e che conservano materiale preziosissimo per la ricerca storica e la conoscenza del nostro passato, da conservare e trasmettere alle generazioni presenti e future.
In provincia di Grosseto, l’Isgrec gestisce la “Biblioteca di storia moderna e contemporanea F. Chioccon” di circa 20.000 volumi e il Centro Documentazione Donna (CDD), biblioteca specializzata in studi di genere. La struttura, che ha sede alla Cittadella dello Studente, ha una sala studio aperta al pubblico, che ha visto più di 300 accessi di studenti, ricercatori e cittadini nel solo primo semestre 2024, e nell’ultimo anno è stata indispensabile per garantire che non si fermassero i prestiti di volumi nel capoluogo e in provincia nell’anno di chiusura della Biblioteca Chelliana per ristrutturazione.
Fin dalla sua costituzione l’Isgrec è anche un polo di conservazione del patrimonio archivistico grossetano: allo stato attuale l’Archivio dell’Istituto storico grossetano comprende 35 fondi archivistici di associazioni, enti e personalità per un totale di 200 metri lineari di faldoni e un Archivio audiovisivo. Il prestito e la consultazione di volumi e dei fondi archivistici sono garantiti da un servizio di apertura al pubblico di 36 ore settimanali della sede. L’Istituto, inoltre, ha ristrutturato e dal 2023 inaugurato e reso fruibile al pubblico la “Casa della memoria al futuro”, memoriale dedicato a 11 giovani renitenti alla leva trucidati dai fascisti il 22 marzo 1944 a Maiano Lavacchio, che conserva una mostra permanente dedicata ai “martiri d’Istia” e la Biblioteca del deportato politico Tullio Mazzoncini, donata dalla famiglia all’Isgrec nel 2022.
Grande è l’impegno sul fronte della didattica e della formazione con iniziative rivolte a docenti e studenti: solo per dare la dimensione dell’attività didattica, nell’anno scolastico 2023-2024, sono stati realizzati quattro corsi di formazione per insegnanti; tre Pcto per un totale di quasi 100 ore complessive; 18 interventi didattici in 22 scuole (per un totale di più di 300 ore di didattica svolte e quasi 1700 studenti coinvolti). Inoltre, parallelamente alla celebrazione dell’80° anniversario della Resistenza, con le molte attività realizzate in tutto il territorio provinciale, sono stati promossi anche nel 2024 numerosi incontri pubblici che hanno coinvolto centinaia di persone per presentazioni di libri, conferenze, dibattiti. Forte è infatti l’impegno nel campo della divulgazione della conoscenza storica a destinatari sempre più vari, oltre il pubblico degli specialisti. Per questo sono stati realizzati percorsi di trekking urbani, documentari, mostre…
Come sottolineano i vertici dell’Isrt, “per realizzare tutto questo vario programma di attività (spesso sostenuto dalla vittoria di bandi di enti pubblici e privati) è necessario avere garanzia delle risorse indispensabili al mantenimento delle sedi e dei professionisti che operano in Istituto e nella rete degli istituti così da poter programmare e proseguire le proprie attività a servizio della società toscana. Ciò è tanto più necessario oggi che, finiti i testimoni, la Storia, le biblioteche e gli Archivi sono ancora più necessari per conservare e trasmettere il nostro passato alle generazioni presenti e future. Per questo è fondamentale adesso passare ad un finanziamento triennale”.