
GROSSETO – Tre nuovi mezzi di soccorso della Misericordia sono stati inaugurati oggi alla presenza del sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna. Le tre ambulanze sono state acquistate grazie a donazioni e a finanziamenti ottenuti grazie alla collaborazione del comune di Grosseto.
«Oggi si festeggia l’inaugurazione di tre automezzi per emergenza urgenza a servizio della popolazione – ha affermato il governatore della Misericordia di Grosseto Edoardo Boggi – mezzi utili alla comunità, non sono ambulanze della Misericordia ma di tutti».
Boggi ha ringraziato Maria Vollaro che ha donato un’ambulanza, e Claudio Carmelo Tipa, ma anche l’assessore Sara Minozzi che è riuscita a trovare nel bilancio del Comune le risorse per un bando.
«Purtroppo i problemi della snaità nel tempo stanno crescendo – ha affermato Antonfrancesco Vivarelli Colonna – anche per questo il volontariato ha acquisito un’importanza capitale. credo che sia la massima manifestaizone di Dio che si manifesta attraverso l’esistenza dei volontari che salvano vite umane. Ringrazio Sara Minozzi per aver trovato i finanziamenti nelle pieghe di bilancio».
«Non è stato facile recuperare i finanziamenti – ha detto Sara Minozzi – ma questo è stato un bando fortemente voluto da questa amministrazione nonostanet non sia facile reperire finanziamenti per il sociale».
Boggi ha poi ringraziato il vescovo Rodolfo per aver concesso l’acquisto, a suo tempo, della sede di via degli Apostoli. «Quando ci fu proposto il cambio di proprietà – ricorda Rodolfo Cetoloni – ero perplesso. avevamo investito molto in questa struttura. Però quel che ha versato la Misericordia andrà per la nuova Caritas».
«La Misericordia nasce nel 1244 a Firenze; nel simbolo abbiamo una croce e da qui muove lo spirito interno dei principi della Misericordia – ricorda Boggi – i volontari sono un bene prezioso. Più si rende difficile accedere al volontariato più lo Stato avrà difficoltà: se si ferma il volontariato nelle strutture sanitarie si ferma la sanità Toscana, visto che i volontari coprono il 71% dei servizi».