GROSSETO – La Camera del lavoro di Grosseto è una delle prime in Italia ad aver raggiunto la quota di firme assegnate dalla Cgil nazionale per concorrere al raggiungimento del milione di firme da presentare in Cassazione a sostegno dei 4 Referendum per il “Lavoro Stabile, Sicuro, Tutelato e Dignitoso”. L’articolo 75 della costituzione, infatti, prevede che per poter svolgere un referendum abrogativo servono almeno 500mila firme valide di cittadini italiani, ma la Cgil si è data l’obiettivo di raccoglierne almeno il doppio. Quota peraltro già ampiamente superata ad oggi.
Alla Cgil grossetana era stato affidato il compito di raccogliere almeno 5.600 firme, fra quelle sui moduli cartacei e quelle online sottoscritte con lo Spid.
«Siamo molto orgogliosi del fatto di essere fra le prime tre camere del lavoro in Italia ad aver raggiunto gli obiettivi che la Cgil nazionale aveva assegnato a ciascuna organizzazione territoriale – sottolinea la segretaria della camera del lavoro maremmana, Monica Pagni – Sul piano organizzativo è stato molto impegnativo, ma devo dire che abbiamo trovato grandissima disponibilità a firmare i quattro quesiti sia fra le persone in generale, che nelle assemblee che abbiamo tenuto in molti luoghi di lavoro. Il nostro territorio è percepito da chi vi abita come un’area ad economia depressa, nella quale in moltissimi hanno o hanno avuto a che fare con il cosiddetto “lavoro povero”. L’incidenza dei contratti stagionali tipici delle attività turistiche e del settore agricolo, oppure i contratti a tempo indeterminato, con basse qualifiche e basse remunerazioni, fa una parte dell’esperienza lavorativa di moltissime persone. E questo le rende sensibili ai temi rispetto ai quali come Cgil ci siamo battuti, per portarli avanti con i quattro referendum, che come noto riguardano i licenziamenti illegittimi del Job act, la durata dei contratti a tempo determinato e la responsabilità, in tema di sicurezza sul lavoro, delle aziende committenti nella catena dei subappalti. Naturalmente questa è solo la prima fase della nostra mobilitazione: a fine luglio presenteremo le firme in Cassazione, dopodiché, una volta ottenuto il via libera ci daremo da fare perché la vittoria del Sì per abrogare le leggi oggetto dei quesiti sia schiacciante».
La mobilitazione della Cgil grossetana per raccogliere le firme è iniziata lo scorso 25 Aprile, proprio in piazza Dante in occasione della manifestazione pubblica per celebrare la Liberazione. «Il target che c’era stato assegnato – spiega Eleonora Bucci, responsabile dell’organizzazione della Cgil grossetana – lo abbiamo praticamente raggiunto in poco meno di due mesi di lavoro. A questo proposito un grandissimo ringraziamento va a tutte e tutti delegate e delegati della Cgil che si sono messi a disposizione per promuovere i referendum nei luoghi di lavoro, e all’organizzazione dello Spi Cgil che è stata determinante per raggiungere tantissime persone nei luoghi di aggregazione diffusi nei diversi centri sul territorio, programmando più di una decina di banchetti per ciascuna delle zone della provincia. La scelta che abbiamo compiuto, infatti, è stata di avere un confronto diretto con le persone per comprenderne meglio gli umori, e capire come mobilitarci in modo efficace al momento del voto. Abbiamo tempo fino alla prima settimana di luglio per concludere la raccolta delle firme, sia sui moduli cartacei che in digitale, e ci piacerebbe davvero tanto poter arrivare vicini alla soglia delle 8.000 firme».
Firmare online i 4 quesiti referendari utilizzando il proprio Spid attraverso il sito della Cgil è semplicissimo, basta cliccare su https://www.cgil.it/referendum e seguire le istruzioni.