SCARLINO – A pochi giorni dalle amministrative, a Scarlino si sentono ancora gli stracichi di una campagna elettorale dai toni molti accesi e sia l’attuale prima cittadina Francesca Travison che gli ex sindaci, ad urne chiuse, si tolgono qualche sassolino dalle scarpe.
Sono infatti Francesca Travison e gli ex sindaci di Scarlino, Flavio Agresti, Fabio Fedeli, Alduvinca Meozzi, Maurizio Bizzarri, e Marcello Stella a pubblicare una lettera aperta alla consigliera Monica Faenzi.
«Nel corso della recente campagna elettorale per le elezioni amministrative – si legge – Monica Faenzi, candidata sindaco del Comune di Scarlino con la lista “Scarlino Futura”, è intervenuta pubblicamente durante una cena – incontro a sostegno del candidato sindaco del Comune di Follonica Matteo Buoncristiani e, davanti alla folta platea dei presenti, ha testualmente affermato “tutti i sindaci di Scarlino in qualche modo hanno perso immediatamente il ruolo di controllore e sono diventati “collusi” con, purtroppo, l’industria del territorio. Questo a me non capiterà…”».
«La dichiarazione è stata resa nota dapprima in data 18 maggio del signor Luigi Strianese sul proprio profilo Facebook dove si postava il video del discorso tenuto da Faenzi e successivamente è stata ripresa dai quotidiani locali online e cartacei. Proprio nel comunicato stampa pubblicato sul quotidiano online IlGiunco.net la Faenzi nel seguire dell’articolo ribadiva “mi piace dire come stanno le cose apertamente, non ho paura, come più volte ho dimostrato nella mia carriera politica…”».
«Le affermazioni che con leggerezza la Faenzi ha propalato nei termini descritti sono gravemente diffamatorie e calunniose nei confronti dei cinque ex primi cittadini del Comune di Scarlino Agresti, Fedeli, Meozzi, Bizzarri e Stella, del sindaco in carica Francesca Travison nonché della memoria dei primi due sindaci di Scarlino Foscolo e Lelio Agresti purtroppo scomparsi da tempo: tutte figure che hanno con disciplina ed onore amministrato l’ente con rispetto della cosa pubblica e dei cittadini».
«La gravità delle affermazioni ha turbato gli scriventi primariamente per l’uso deliberato del termine collusi: che sottende la esistenza di condotte criminali diffuse e continuate tra politica e imprese a scapito del bene pubblico con richiamo ad ambienti di malavita organizzata. Invitiamo, dunque, la Faenzi ad esibire le prove di quanto affermato oppure a formulare
immediatamente pubbliche scuse circostanziate a mezzo stampa ai sottoscritti intenzionati a salvaguardare la loro storia istituzionale a difesa della onorabilità personale e nel rispetto dei cittadini di Scarlino che devono sapere che i loro governanti passati e presenti non sono disposti a farsi diffamare pubblicamente da chicchessia».