
FOLLONICA – È stato il più votato in assoluto delle ultime elezioni, ma la sconfitta del centrosinistra e l’elezione a sindaco di Matteo Buoncristiani ha reso anche il suo risultato positivo poco felice. Giacomo Manni, primo per preferenze alle ultime amministrative di Follonica (263) parla della sconfitta e di come affrontare il percorso che dopo la “botta” di domenica scorsa dovrà affrontare il Partito democratico. Capogruppo uscente del Pd in consiglio comunale Manni vede nel partito il luogo di confronto e di ripartenza per le sfide di oggi e di domani dall’opposizione.
Come si riparte dopo la sconfitta di domenica scorsa alle elezioni amministrative? «Si riparte sostanzialmente da tre elementi: umiltà, disponibilità e concretezza. Per me devono essere questi i tre pilasti sui cui fondare la ripartenza. Per fare questo dobbiamo ridare centralità al partito, come si è visto, avere un’amministrazione forte non significa avere poi un partito forte. Dobbiamo aprirci alla città e riappropriarsi del dibattito politico insieme ai cittadini».
Ecco come ci apre alla città? «Ci si apre partendo dai temi concreti del futuro e dalla vicinanza alle fasce deboli, a chi è in difficoltà, tenendo rapporti con i il mondo dell’impresa e con le rappresentanze sindacali. Se abbiamo perso, qualcosa si deve essere inceppato e quindi dobbiamo metterci in discussione. In questo senso le dimissioni della segretaria sono un grande atto di responsabilità e di rispetto che apprezzo molto».
Quali sono gli errori più gravi che sono stati commessi? Intanto bisogna dire che si vince tutti insieme e si perde tutti insieme. Noi come Pd bisogna farsi un esame su quello che abbiamo fatto e allo stesso tempo anche gli alleati della coalizione spero che lo facciano. Si potevano evitare le primarie? Si poteva lanciare una piattaforma programmatica in tempi diversi? Sì, queste cose potevano essere fatte, ma parlare con il senno di poi è sempre facile. Ci sarà tempo per fare un dibattito interno e nella coalizione, andrà fatto in maniera lucida e nei tempi che saranno necessari, ma credo che non ci vorrà molto per arrivare a questo punto»·
Che cosa è successo nel primo confronto avvenuto in assemblea? «Abbiamo preso atto delle dimissioni irrevocabili della segreteria. Non è il momento di fare una conta interna ora; credo che d’ora in poi bisogna coinvolgere più iscritti e cittadini possibili. Tra l’altro proprio in queste ore ci sono state diverse persone che si sono avvicinate al partito. Noi dobbiamo, secondo me, ripartire da un dialogo a 360 gradi, coinvolgendo tutte le forze politiche con che non si riconoscono nel centrodestra».
E in consiglio comunale come si strutturerà l’opposizione del Partito democratico? «Credo che sia necessario riconoscere ad Andrea Pecorini, per il suo impegno e per quello che ha dato e può dare, un ruolo importante e centrale in questa fase».