
CINIGIANO – «Si chiude con un atto di querela contro ignoti per diffamazione, che ho presentato io stesso oggi pomeriggio presso la stazione dei Carabinieri di Cinigiano a tutela della mia dignità personale e di quella dei componenti della mia lista “Fare Cinigiano”, la brutta pagina post elettorale accaduta a Monticello Amiata» a renderlo noto Giovanni Lanzini, sino a due giorni fa candidato sindaco al comune di Cinigiano.
Sui cartelloni elettorali sono stati strappati i manifesti della lista di Lanzini, e sono comparse scritte offensive.
«Una brutta pagina elettorale iniziata dalle molestie contro la famiglia di un nostro candidato, si è poi conclusa (si spera definitivamente) con queste scritte ignobili apparse su un cartellone elettorale. Ringrazio il sindaco di Cinigiano che si è adoperato per la rimozione dello stesso».
«Approfitto anche per consigliargli, essendo terminate le competizioni elettorali, di voler procedere anche alla rimozione di tutti gli altri cartelloni simili sparsi sul territorio. Questo sia per evitare simili atti incresciosi, sia per togliere finalmente dai muri questi brutti “francobolli grigi” che vi stazionano ormai da troppo tempo e che certo non donano al decoro dei nostri paesi».
Sul gruppo Fb di Cinigiano Lanzini era già intervenuto sul tema dei manifesti strappati «Al tempo degli antichi romani la “damnatio memoriae” (condanna della memoria) era riservata a tutti coloro, re o imperatori macchiati di reati gravissimi, dei quali si decretava la cancellazione di tutto ciò (scritte, volti, statue, iscrizioni) li avesse riguardati. Nel nostro comune (sia Cinigiano che frazioni) qualche bischero ci aveva già pensato prima delle votazioni e qualcuno ancora più bischero è andato oltre a Monticello Amiata, come si vede dalle foto».
«Ma la memoria delle 547 persone che hanno avuto fiducia in me e nella mia lista di bellissime persone rimane indelebile, come pure la soddisfazione di avere ottenuto un numero di preferenze personali maggiore rispetto all’avversario (240 contro 214). Però le elezioni sono democratiche e chi prende più voti vince. Ne prendo atto e rinnovo a Luciano Monaci (come ho già fatto di persona) le mie più vive congratulazioni. Io e la mia squadra sederemo sui banchi dell’opposizione e collaboreremo in modo sereno e costruttivo al governo del nostro comune. Perché sia io che i membri della mia lista di “Fare Cinigiano” crediamo in una politica democratica, alta e con la P maiuscola. Mi spiace invece prendere atto come dall’altra parte spesso si sia impostata quella con la p minuscola, basata su dicerie, contro informazioni, chiacchiere da bar (con tutto rispetto per i bar), scuse infondate e tutti quei piccoli accorgimenti che contribuiscono a muovere la cosiddetta “macchina del fango”».
«Ma quello che mi fa più specie, e qui permettetemi di togliermi il primo sassolino, è il fatto che nella scelta di governo non si sia pensato al bene del nostro territorio (che una futura amministrazione del rattoppo porterà a morire definitivamente) ma a interessi di piccolo cabotaggio (sopratutto fra il capoluogo e Monticello) di famiglie, gruppi e piccole cooperative che hanno preferito al nuovo l’usato garantito e sono già gioiosamente salite sul carro del vincitore. Tutto il diritto di farlo, ma si assumano la responsabilità di continuare ad alimentare la famosa politica della p minuscola e non vengano poi a lamentarsi con la minoranza quando le cose non andranno come vorrebbero. Mi fa specie inoltre che certe persone, anche a me vicine, si siano fatte abbacinare da questa macchina del fango rivolta alla mia persona e non abbiano avuto il coraggio (o la correttezza) di volersi chiarire a quattrocchi con me» prosegue Lanzini.
«Questa bella avventura comunque mi ha insegnato molto. Nel bene e nel male. Mi fa orrore infine che un sindaco uscente, per rancori personali con vecchi amministratori (uno in particolare) si sia reso corresponsabile di un clima avvelenato e incandescente che ha fatto scadere una normale e serena campagna elettorale a una rissa (alla quale ho cercato in tutti i modi di astenermi) che non ha giovato a nessuno e, anzi, credo abbia personalmente danneggiato, più che me, il suo candidato. Credo che in queste ore, durante le quali ne fa le spese sopratutto Monticello con gravissimi atti intimidatori e danneggiamenti vari, qualcuno si dovrebbe vergognare: è facile aizzare le persone, più difficile farle smettere».
«Un’ultima considerazione rivolta a chi non mi ha votato: rispetto e apprezzo la vostra scelta (questa si chiama democrazia) ma voglio assicurarvi che “dietro” alla mia candidatura non c’erano ne i “vecchi amministratori”, che invece ringrazio pubblicamente per il loro convinto e appassionato supporto, ne Fratelli D’Italia che ringrazio per avere appoggiato con convinzione la mia lista civica insieme ad altri partiti sia di centrodestra che di centro sinistra. Ovviamente ciò non è avvenuto dal Partito democratico che ha deciso (nonostante il mio invito a costituire una lista unica trasversale e apartitica, vero Rossella Giacomo e Lorenzo?) di presentare una lista autonoma. Scelta che ovviamente io rispetto, ma le cose è bene dirle fino in fondo. Voglio infine ricordare a tutti, sopratutto a chi ha sparlato di me, che orgogliosamente non sono il burattino di nessuno (anche se l’onorevole Rossi è stato un mio carissimo alunno) e che essendo felicemente pensionato e coltivando ancora la mia attività artistica non “avevo bisogno” di fare il sindaco a Cinigiano , tantomeno di fare carriera politica. Mi sono messo semplicemente a disposizione perché amo il mio territorio e la mia gente. Tutto il resto sono chiacchiere e belle scuse. Buona vita a tutti, ci rivedremo presto a Cinigiano!»