FOLLONICA – «L’11 Maggio 2021, il nostro partito usciva sulla stampa per difendere la diversificazione economica, fatta di industria agricoltura servizi e turismo. Nella stessa occasione sollevammo forti dubbi in merito alle conclusioni della relazione riguardante il Ripristino ambientale di Montioni, redatta dalla Commissione Parlamentare sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti (scioccamente rinominata ECOMAFIE». Inizia così la nota del circolo di Rifondazione Comunista di Follonica.
«La Commissione di allora, senza apportare nuove analisi, aveva espresso valutazioni normative grossolane, aveva rilasciato ricostruzioni storiche/chimiche surrettizie, aveva ignorato la geologia idrotermale di Montioni, aveva dimenticato che il ripristino insiste su una ex cava utilizzata e degradata nei decenni precedenti, ma soprattutto aveva recepito principalmente materiale dei cosiddetti Comitati Ambientalisti locali, senza chiamare in causa, dal punto di vista tecnico, i lavoratori e l’Azienda. Infine, aveva votato la relazione in 5 minuti, senza la benché minima discussione, e con un numero di partecipanti mai noto».
«Il nostro comunicato all’epoca scatenò l’inferno. Dopo due anni, con molti milioni di euro in meno sul territorio e centinaia di posti di lavoro persi a livello regionale, sia a Scarlino che nel settore lapideo e di gestione della marmettola, i fatti cominciano a darci ragione. Questa campagna elettorale ha visto la quasi totalità delle forze politiche esprimersi a favore della diversificazione economica e a difesa del complesso industriale di Scarlino».
«Certo non dimentichiamo le sfuriate degli anni passati, con i consiglieri regionali di FdI La Pietra e Torselli accusare la Regione di aver “alzato le deroghe regionali” sui gessi (non esistono deroghe regionali). Le risultanze che emergono dal piano di caratterizzazione sembrano escludere la presenza di inquinanti, e la politica nazionale e regionale sembra trovare quel coraggio che aveva ulteriormente incancrenito questa crisi industriale surreale. Surreale perché da due anni si parla di cromo esavalente, cancerogeno e solubile, che però non è presente né nelle falde né nei corsi d’acqua, e a quanto pare neppure nel gesso. Surreale perché un sottoprodotto, il Gesso, uguale a sé stesso da mezzo secolo in tutti e cinque i continenti, viene destinato ad agricoltura, edilizia e ripristini, creando posti di lavoro buono, ovunque sul pianeta Terra tranne che a Scarlino, dove per bocca degli invitati in Commissione, pare avere tutti i difetti di questo mondo. Surreale perché la schizofrenia pseudo-ambientalista ha danneggiato un modello di ECONOMIA CIRCOLARE (di cui tutti si riempiono la bocca), che recupera rifiuti come zolfo, scaglie ferrose e marmettola e che genera produzioni di prim’ordine e sottoprodotti di uso quotidiano (acido solforico, biossido di titanio, gesso, anidride carbonica). Noi siamo ambientalisti, e abbiamo scritto anche la parola ‘ambiente’, oltre a ‘pace’ e ‘lavoro’ nel simbolo della nostra lista di ‘Follonica a Sinistra’ per le prossime elezioni comunali, ma vogliamo che l’ambientalismo sia sempre basato su dati certi e non su fantasie».
«Detestiamo passare da Cassandre, e ci serve a poco avere ragione. In questo momento vogliamo che non si perda altro tempo. Di danni se ne sono fatti anche troppi, economici e di immagine (ricordiamo l’ex onorevole M5S Alberto Zolezzi che definì la piana di Scarlino “Terra dei Fuochi”): adesso serve stringersi attorno ai lavoratori, in questa fase pesante di crisi, per trovare tutte le soluzioni razionali e rapide che permettano la pronta ripresa delle produzioni, cominciando con la ripresa dei ripristini ambientali, codificati e permessi dalla legge della Repubblica Italiana.»