MASSA MARITTIMA – La visita del ministro della salute Orazio Schillaci all’ospedale Sant’Andrea nella giornata di ieri, 30 maggio, diventa un caso politico.
In un clima elettorale già molto acceso, del resto mancano pochi giorni al voto e la sanità è uno di quegli argomenti che per eccellenza riempie i programmi elettorali, la visita del ministro ha lasciato una scia di pesanti polemiche.
Già prima del suo arrivo, nei giorni scorsi, il sindaco Marcello Giuntini (Pd) aveva fatto notare che la visita istituzionale non gli era stato comunicata, e da primo cittadino avrebbe gradito salutarlo. Un incontro che infine non è accaduto. Giuntini ieri mattina si è recato all’ospedale per accogliere Schillaci, non sapendo, però, che la visita del ministro era stata posticipata al pomeriggio per urgenti impegni istituzionali a Roma. Il primo cittadino ha poi postato un suo selfie dall’ospedale su Facebook, accompagnato da alcune frecciatine politiche nei confronti del centrodestra.
Sempre sui social, è il segretario del Partito democratico della provincia di Grosseto, Giacomo Termine, ad usare parole molto dure, definendo l’iniziativa un «imbarazzante precedente di Paolo Mazzocco senza rispetto per i professionisti ed i pazienti».
«In 15 anni di politica – tuona Termine – mai avrei potuto anche solo pensare che si arrivasse ad un tale livello di bassezza per la campagna elettorale. Nelle foto si vedono il fisioterapista dipendente della Asl Mazzocco, candidato sindaco di Fratelli d’Italia, insieme al ministro fare campagna elettorale fra i pazienti del Sant’Andrea. Chiedo formalmente al direttore generale se questo comportamento è aderente al codice etico della Asl. Dove sono i puritani che hanno attaccato quel serio professionista del dottor Cecconi, che sta tenendo in piedi con qualità l’ospedale nonostante le mancanze della Asl e le normative restrittive del governo nazionale? Zero infermieri, zero impegni e solo campagna elettorale con l’assenza di rispetto di ogni etica aziendale. Il ministro cosa è venuto a fare? Una passerella oppure a fare una gita a Massa Marittima con foto al duomo? Le uscite senza fatti sono passerelle, così non si difende l’ospedale. Chiederò un’interrogazione sul fatto accaduto, ma intanto lo urlo a gran voce al candidato Mazzoco (nella attesa di sapere se ha timbrato o meno il cartellino): inaccettabile».
Accuse dure nei confronti del candidato Paolo Mazzocco che, dal canto suo, sui social si limita a scrivere: «La visita al S. Andrea del ministro credo abbia un valore che va ben al di là di un saluto istituzionale, non fosse altro per aver dato un messaggio di incoraggiamento al personale sanitario che è allo stremo e un segnale forte, fortissimo di consistenza della nostra lista. La mia battaglia quindi continua con più orgoglio e determinazione di prima».
Una replica molto più netta arriva invece direttamente dall’onorevole Fabrizio Rossi, coordinatore regionale Fratelli d’Italia.
«La pervicace insistenza con la quale il sindaco di Massa Marittima e tutto il Pd si lanciano negli attacchi contro il ministro della salute, reo di aver osato mettere piede nell’ospedale di Massa Marittima, ha davvero dello stupefacente – afferma Rossi -. Gi stessi bollano come tour elettorale, la visita del titolare del dicastero alla sanità: non sia mai. Un ministro che fa il ministro e si reca nei luoghi “santi” della sinistra toscana, quelli che nessun ministro della sinistra ha mai visitato. Sappiamo tutti che lo schiaffo fa male, ma anche la botta. Davvero deve essere stata una sonora botta alla testa quella appena ricevuta, evidentemente, dal sindaco piddino Marcello Giuntini, che sia prima che dopo la visita del ministro Orazio Schillaci, ha continuato a lamentarsi di non essere stato invitato dalla Asl all’interno dell’ospedale massetano».
«Il sottoscritto – prosegue Rossi – ha provato a rimediare alla manchevolezza della Asl, invitandolo al nostro pranzo. Ho provato a fagli capire, ho provato a far capire loro che, se prima di ieri a Massa Marittima i ministri della salute del Pd non sono mai venuti, devono farsene una ragione. Pertanto, diventa fazioso e offensivo bollare la visita del ministro alla salute come un tour elettorale, quando sta facendo soltanto il suo dovere. Denota la loro scarsa attitudine alle visite ufficiali, oltre che un palese modo di dimostrare il logoramento per non averlo mai fatto prima. Addirittura poi contestare la presenza di chi, come Paolo Mazzocco, ci lavora ogni giorno in quell’ospedale e che non ha certo bisogno di essere visibile all’interno del luogo dove quotidianamente svolge la sua professione e dove tutti lo conoscono, da parte del segretario provinciale del Pd, il quale chiede di vedere i cartellini – non si sa a quale titolo – proprio lui che di cartellini ne ha davvero timbrati pochi negli anni, questo davvero rasenta il ridicolo se non il tragicomico».
«Ma la cosa più incredibile – aggiunge Rossi – è che dopo aver cercato di sporcare la visita del ministro accusandolo di essere venuto in campagna elettorale a Massa Marittima, è quella, dopo essersi stracciati le vesti, i nuovi farisei del Pd, il giorno dopo (31 maggio) organizzano una tavola rotonda in una iniziativa di partito, alla quale invitano l’assessore regionale alla sanità Bezzini. Ma come? Secondo il Pd il ministro a Massa Marittima non può venire durante la campagna elettorale, ma l’assessore regionale alla sanità invece può partecipare alle loro tavole rotonde elettorali? Ma dicono sul serio?”
«È legge dello Stato che la sanità sia appannaggio delle regioni, e che da quattro anni l’assessore regionale alla sanità è Bezzini del Pd. Adesso vorrebbero farci credere che casualmente quest’ultimo si sposta per fare farlocche tavole rotonde con il loro candidato sindaco, a una settimana dal voto, quando per l’ospedale di Massa Marittima non ha mai fatto niente? Il Pd come al solito non si smentisce mai, e da esperto di passerelle elettorali e soprattutto di promesse elettorali dimenticate il giorno dopo le elezioni questa volta fa sfilare sul red carpet massetano Bezzini. Cari elettori massetani siete avvisati».