
GROSSETO – L’ennesima onorificenza per Cristiana Artuso. Dopo una vita trascorsa nelle piste di atletica con la maglia azzurra nella specialità mezzofondo e dopo il suo impegno decennale con l’Associazione Skeep a supporto della disabilità e di chi è più fragile da tutelare, oggi la grossetana ha iniziato una nuova carriera da psicologa del Benessere e dello Sport. Sono bastati pochi mesi di attività e subito sono arrivati i primi importanti riconoscimenti nazionali. Dopo il progetto di prevenzione Stronger Together con la Fidal dedicato alla nazionale giovanile, la nomina a membro di commissione del Safeguarding sempre per la Fidal di alcuni mesi fa, la dottoressa Artuso ha ricevuto oggi il prestigioso incarico di “Responsabile Safeguarding dei Campionati Europei di Atletica Leggera” che si terranno a Roma a giugno.
Il Safeguarding è un organismo che si occupa di prevenire e contrastare ogni forma di abuso, violenza, discriminazione, sfruttamento e di tutelare i più fragili.
La Fidal da agosto 2023 ha infatti istituito il Garante per la tutela di tutti i tesserati – Safeguarding Office – ed ha emanato le linee guida per tutte le società affiliate per la prevenzione ed il contrasto da ogni forma di abuso, violenza, discriminazione.
“Il Campionato Europeo di giugno prossimo – ha commentato Artuso – vedrà per la prima volta il Safeguarding presente e sono profondamente onorata di ricoprire il ruolo di responsabile per questo evento e di collaborare con il Safegarding Officer dell’European Athletics. E’ stato per me un anno di forti cambiamenti e aver ricevuto in poco tempo tutti questi prestigiosi incarichi mi rende orgogliosa, ma allo stesso tempo mi investe di grande responsabilità. Ringrazio chi ha creduto in me e mi è stato a fianco. La spinta più forte che mi ha fatto arrivare oltre tutto è stata senz’altro quella di mio babbo, il ricordo della sua gioia nel vedermi avvicinare ai miei sogni è stata una forza potente che sento ancora ogni giorno. Credo fortemente in ciò che faccio, negli strumenti tradizionali integrati da quelli innovativi, nei percorsi che faccio insieme ai pazienti per raggiungere il benessere psicofisico, nei convegni o nei contributi di formazione che trasmetto”.