SCARLINO – «Come Management delle società citate nel presente articolo, rispondiamo in maniera compatta esprimendo il nostro stupore in merito a quanto asserito dalla Filcams CGIL nel comunicato pubblicato in data odierna, che descrive circostanze palesemente travisate e, quindi, inevitabilmente fuorvianti». Così si legge nal nota firmata da Claudio Cilemmi amministratore delegato e datore di lavoro de La Marina srl e Federico Baldi, amministratore delegato e datore di lavoro Baia Scarlino srl.
«Riteniamo utile rilevare innanzitutto che la Marina di Scarlino, nel suo complesso, rappresenta una delle più importanti realtà imprenditoriali della provincia di Grosseto, in grado di generare, considerando anche l’indotto, oltre 300 posti di lavoro nel settore nautico, dell’hotellerie, in quello enogastronomico ed in quelli del commercio e dei servizi. Nei primi mesi del 2024, fra le altre cose, abbiamo organizzato, anche in collaborazione con gli operatori presenti, varie giornate di dedicate alle nuove assunzioni, che hanno permesso di dare lavoro a giovani del territorio, di cui molti provenienti dal Comune di Scarlino».
«La nostra azienda, inoltre, porta avanti un progetto di ospitalità integrata fondata sulla sostenibilità, il rispetto della natura e dei valori, imprescindibili nel nostro gruppo, di protezione e salvaguardia del capitale umano in cui la diversità, l’inclusione e il senso di appartenenza rappresentano un riferimento per tutto il nostro staff, come del resto l’uguaglianza e le pari opportunità necessarie a favorire l’espressione e la valorizzazione delle potenzialità delle singole persone. La nostra cultura è improntata all’innovazione, al miglioramento e alla formazione continua per dare opportunità di crescita ai giovani talenti».
«Le aziende del nostro gruppo, in alta stagione, impiegano direttamente oltre 60 persone tra contratti a tempo indeterminato e contratti stagionali. In circa 14 anni di attività, le aziende del gruppo hanno effettuato solo 4 licenziamenti, di cui due per ragioni disciplinari gravi (neppure impugnati) e due, quelli oggetto del comunicato di cui sopra, dovuti alla oggettiva impossibilità per i lavoratori interessati, di svolgere le mansioni per cui erano stati assunti e solo all’esito dell’esplicito rifiuto di accettare diversi ruoli, appositamente ricavati all’esito di apprezzabili modifiche organizzative, ideate proprio garantire alle persone coinvolte la continuità di impiego. Confidiamo che, sul punto, le nostre ragioni troveranno conforto nelle sedi opportune».
«Rimane il fatto che la percentuale di licenziamenti dal 2010 ad oggi, rapportata ai posti di lavoro creati, è sicuramente tra le più basse sul territorio e che il nostro gruppo rappresenta un esempio virtuoso di valorizzazione di percorsi di crescita e di qualificazione professionale sia per giovani che per adulti, con particolare rilevanza per le posizioni occupate da quote rosa».
«Per tale ragione siamo del tutto sbigottiti per l’ingeneroso attacco ricevuto (al quale non riteniamo di dover puntualmente replicare, essendo farcito di accuse generiche e palesemente infondate) e ci riserviamo di agire in ogni sede per la tutela dell’immagine del gruppo e delle persone che lo rappresentano».