Follonica

È morto il partigiano Gennaro Barboni. Bandiera dell’antifascismo maremmano fotogallery

I cento anni Gennaro Barboni

FOLLONICA – È morto nella notte Gennaro Barboni, bandiera follonichese dell’antifascismo. Il partigiano Barboni a gennaio aveva compiuto 100 anni, ed era stato festeggiato alla Fonderia Uno di Follonica con un grande evento per celebrare la sua dedizione, nell’ottantesimo anno dalla Liberazione della città.

«Sono nato nel 1924 e sin da giovane mi sono impegnato nella lotta antifascista e nella difesa dei valori democratici – aveva raccontato per il suo compleanno -. Il mio invito è semplice: occorre che ognuno di noi si impegni per portare avanti azioni concrete e per potenziare la democrazia, che negli ultimi tempi si è indebolita ai danni delle masse popolari, dei giovani e delle donne».

«Sentiremo forte la mancanza del partigiano Gennaro Barboni, soprattutto in occasione delle prossime celebrazioni del 25 aprile – dice il sindaco Andrea Benini – Gennaro da molti anni era per noi un punto di riferimento imprescindibile quando ci trovavamo a parlare di libertà e democrazia. La sua presenza non è mai mancata, neanche quando i problemi di salute lo avevano costretto a rallentare il ritmo delle uscite e dei suoi interventi pubblici. Non dimenticheremo mai i suoi interventi, lunghi e densi, che ci hanno sempre accompagnato durante le giornate dedicate alla Liberazione e in ogni occasione pubblica legata all’Anpi. Tenace, acuto e sempre interessato al futuro: Gennaro è stato un uomo veramente straordinario».

«Abbiamo appreso con profonda tristezza la notizia della scomparsa di Gennaro Barboni – dichiara il deputato Pd Marco Simiani -, partigiano e parlamentare originario delle Marche che aveva deciso di trascorrere del nostro territorio (a Follonica) gli ultimi anni della sua vita. Mancherà, soprattutto alle giovani generazioni, il suo esempio di coraggio e la sua volontà di difendere fino alla fine i valori repubblicani di libertà ed antifascismo. Sarebbe auspicabile che la città gli dedicasse una via o una piazza».

«Nel ricordo di Gennaro Barboni e dei partigiani che il tempo ci sta portando via, continueremo a fare nostre le sue parole, il suo accorato invito, che è anche un monito, affinchè ognuno ‘si impegni per portare avanti azioni concrete e per potenziare la democrazia, che negli ultimi tempi si è indebolita». Così Emiliano Fossi, segretario del Pd toscano. «Anche noi sosteniamo la proposta appena lanciata dal nostro deputato Marco Simiani di dedicargli una via. Questi uomini e donne a cui dobbiamo la libertà, che abbiamo visto instancabili nel promuovere i valori della Resistenza tra i giovani, con tutte le loro forze, fino all’ultimo, sono e devono rimanere il nostro faro».

«È con tristezza che ho appreso della scomparsa del partigiano Gennaro Barboni, nome di battaglia “Lu Feroce” – dichiara la consigliera regionale del Pd Donatella Spadi -. La sua storia ci insegna che la democrazia va difesa e custodita e che la pace è il bene più importante. Nella sua vita è stato parlamentare e sindaco della sua città natale, Matelica, ma poi si è innamorato di Follonica e della Maremma e da 25 anni ci ha accompagnato con il suo impegno e la sua vitalità. Ci mancheranno la sua forza e la sua umanità. Faremo tesoro dei suoi insegnamenti. Come diceva lui “dobbiamo essere tutti impegnati per la pace fra i popoli, la democrazia, la libertà e per il futuro dei giovani. Il 25 aprile si avvicina sarà anche l’occasione per ricordare tutti assieme l’amico e partigiano Barboni».

La camera ardente aprirà domani mattina, 26 marzo, alle 8 nella sala Allegri del Teatro Fonderia Leopolda. La camera chiuderà mercoledì 27 alle 13.

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