Legambiente

I propositi di Legambiente per il 2024: «Umanità e sostenibilità al centro. Ci attendono tante sfide»

Angelo Gentili

RISPESCIA – Con la fine dell’anno, arriva il tempo dei bilanci e dei buoni propositi. Sul fronte ambientale, le criticità sono ancora troppe e altrettanti sono i traguardi da raggiungere. Un resoconto niente affatto positivo in cui, però, tra luci e ombre, si intravedono piccoli segnali di speranza provenienti principalmente dai territori.

Il responsabile agricoltura di Legambiente, nonché coordinatore di Festambiente, il festival nazionale dell’associazione del cigno verde, Angelo Gentili, come da tradizione ha fatto il punto sulle cose fatte e quelle ancora da fare, con un occhio fisso sul territorio in cui ha casa Legambiente Agricoltura: la Maremma.

“In un contesto geopolitico come quello che stiamo vivendo, il primo e più importante auspicio è che venga presto raggiunta una pace giusta nei territori martoriati dai conflitti. Penso all’Ucraina, alla Palestina ma anche alle numerose guerre silenziose che, in moltissimi angoli del mondo, ancora portano morte e distruzione. La comunità internazionale deve lavorare per la pace e mettere da parte interessi e logiche incapaci di mettere al centro il valore della vita umana”, ha chiarito Gentili prima di scendere nel dettaglio delle politiche ambientali che, dal livello nazionale a quello locale, dovranno essere prioritarie nelle agende dei decisori”.

“Il 2024 – ha proseguito – dovrà essere l’anno in cui, senza indugi, tutti gli Stati andranno della direzione di accordi più stringenti sul fronte della riduzione delle emissioni climalteranti. L’aumento della temperatura globale non dovrà superare il grado e mezzo. Per farlo, servirà un enorme sforzo politico e diplomatico. Il recente accordo raggiunto nell’ambito della COP28 di Dubai, pur rappresentando un timido passo in avanti, porta con sé criticità da sanare e una visione generale troppo poco ambiziosa. È urgente fare di più, soprattutto alla luce delle modificazioni che la crisi climatica sta repentinamente imponendo ai nostri stili di vita.

Sul fronte delle energie rinnovabili Gentili non ha dubbi: “Il Paese deve andare con determinazione in questa direzione e la Maremma toscana può ambire a divenire modello sul fronte della transizione. Moltiplicare le comunità energetiche, i parchi eolici, il fotovoltaico su case e capannoni e i parchi agrivoltaici, dando vita a una importante e fruttuosa sinergia tra produzione agricola ed energetica, è l’unica via. Tentennare significa rallentare la transizione che, lo ripeto anche in questa occasione, equivale a perdere.”

Sempre in tema di Maremma, Gentili plaude all’allargamento del Parco della Maremma verso la città di Grosseto e rilancia: “Nel 2024, occorrerà lavorare per istituire l’Area marina protetta Monti dell’Uccellina allo scopo di dare vita a un affaccio sul mare dell’area protetta e avviare percorsi di tutela dell’ecosistema marino.” Proposta, questa, che vedrà coinvolti molti attori locali e regionali e che sarà protagonista anche del dibattito che in estate andrà in scena a Festambiente.

Al centro del ragionamento di Angelo Gentili anche l’agroecologia: “Il 2024 ha il compito di essere l’anno in cui il cibo sano e di filiera corta diventerà protagonista. Le produzioni maremmane ne sono l’emblema. Per questo, dovranno poter contare su risorse e iniziative finalizzate alla loro valorizzazione, a partire da consolidamento del progetto del bio-distretto più grande della Penisola. Moltiplicare le produzioni agricole sostenibili e a marchio bio (della Maremma e non solo) è un obiettivo raggiungibile.” Riflettori puntati anche sulla salvaguardia e la tutela della costa: “L’anno che sta arrivando dovrà vederci tutte e tutti impegnati in azioni finalizzate alla tutela della fascia costiera, dell’ecosistema marino e della duna. Quelli che la natura ci ha donato sono veri e propri scrigni di biodiversità, conservarli e proteggerli spetta a noi, mettendo in campo progettualità condivise su larga scala.”

A proposito di mare, Gentili non ha esitato a sottolineare che la pesca illegale è una delle piaghe da combattere: “Il contrasto alla pesca illegale e a strascico sotto costa non dovrà essere solo uno slogan ma una missione quotidiana. La tutela dei nostri mari passa anche dallo stop a simili pratiche che generano conseguenze disastrose per fondali ed ecosistemi marini.” E se la salvaguardia passerà dal mare, anche boschi e aree verdi dovranno essere al centro di ogni ragionamento: “La scorsa estate, gli incendi hanno devastato interi ettari di aree verdi e boschive. Una tragedia. La corsa della crisi climatica non farà altro che accentuare il rischio fiamme (troppo spesso anche di origine dolosa). Per evitare l’irreparabile serve mettere in campo iniziative finalizzate a salvaguardare l’incommensurabile patrimonio naturale dagli incendi ma anche da patologie e tagli indiscriminati.”

Molto, nei prossimi mesi, passerà dai piccoli Comuni, realtà molto spesso portatrici di buone pratiche replicabili su scala nazionale. Secondo Gentili: “Supportare economicamente i piccoli Comuni, anche ricorrendo a strumenti a supporto di cittadine e cittadini, è l’unico modo per porre un freno allo spopolamento delle aree marginali e al conseguente abbandono dei terreni agricoli, preziosi presidi territoriali dall’insostituibile valore sociale. Permettere l’abbandono di questi luoghi significherebbe lasciare al proprio destino il cuore pulsante dell’Italia. Serve andare nella direzione ostinatamente contraria, tornando a dare valore ai piccoli borghi, alle loro storie, tradizioni e attività locali.” Perno del pezzo di strada che la transizione dovrà compiere nel 2024 sarà pure la mobilità sostenibile. “Incrementare le zone 30, aumentare le ZTL, moltiplicare le piste ciclabili: la transizione – ha spiegato Gentili – dovrà passare da decisioni politiche capaci di andare in questa direzione. Ciò vale sia per i capoluoghi come la città di Grosseto che per l’intero territorio. In tema di Maremma, è urgente e irrimandabile che il 2024 sia anche l’anno del completamento degli ultimi tratti della Ciclopista Tirrenica (infrastruttura capace, tra le altre cose, di generare un importante indotto turistico ed economico) e quello dell’avvio dei lavori della Superstrada a quattro corsie con due corsie di emergenza da San Pietro in Palazzi a Tarquinia, a partire dai tratti più pericolosi come quello di Capalbio.”

Nella lista dei buoni propositi di Legambiente per l’anno che verrà non poteva mancare una voce interamente dedicata ai rifiuti. Secondo Gentili: “Nel 2024, sarà necessario incrementare ulteriormente la quota di raccolta differenziata e ridurre drasticamente l’utilizzo della plastica monouso e il suo abbandono nell’ambiente. Molto dovrà passare da azioni di informazione e sensibilizzazione. Siamo certi che anche il prossimo anno saranno numerosi i Comuni che si attiveranno in questo senso, dando gambe e fiato a iniziative capaci di coinvolgere cittadine, cittadini, studentesse e studenti di ogni età.”

Ultimo proposito quello sugli ecoeventi. “Il 2024 dovrà essere l’anno della svolta: gli eventi – ha dichiarato Gentili – dovranno essere sempre più sostenibili, seguendo l’esempio della nostra Festambiente. Ogni iniziativa dovrà essere organizzata rispettando i parametri di sostenibilità oggi finalmente imposti anche dai CAM (Criteri Minimi Ambientali). Un’onda verde che dovrà vedere protagonisti eventi di tutti i tipi, dalle sagre ai grandi concerti, passando da fiere e congressi. Una rivoluzione sostenibile che le amministrazioni locali hanno il compito di fare propria”.

Quello che Angelo Gentili intravede all’orizzonte è un anno pieno di sfide. Come al solito, Legambiente farà la propria parte, organizzando sui territori iniziative ed eventi e coinvolgendo i decisori politici in percorsi positivi e propositivi. Clean Up The Med, Puliamo il mondo, Spiagge e fondali puliti sono solo alcuni degli appuntamenti che torneranno anche in Maremma nel 2024. Ovviamente, non mancherà Festambiente, la manifestazione nazionale dell’associazione che in agosto andrà in scena a Rispescia (Gr), nell’area dell’ex ENAOLI. Il monito chiaro: la transizione dovrà essere veloce e incisiva o non sarà.

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