GROSSETO – “Bisogna credere nei dati e avere fiducia nell’analisi attenta sulla qualità della vita che Il Sole 24Ore ci propone ogni anno. Questa è la prima constatazione che mi sento di avanzare con franchezza” afferma il presidente della provincia Francesco Limatola.
“Le tendenze preoccupanti che già da tempo fotografano la nostra realtà locale attraversano infatti quasi tutti i segmenti definiti dall’indagine. Va molto male, anche se la percezione individuale non è così drammatica come ce la rappresentano le graduatorie. E allora? Ritengo sia, già da molto, venuto il tempo di affrontare i vari punti critici unendo le volontà comuni di vivere bene, di offrire qualità ai nostri figli e ai nostri ospiti. La chiave, come in molte altre cose, è raccogliere la forza che solo insieme si può esprimere senza inseguire primati e senza i pregiudizi generati dalla competizione politica”.
“Essere 99° su 107 su “Giustizia e sicurezza” è preoccupante per tutti e ciò avviene nonostante un impegno serio delle forze dell’ordine. Proprio questo dato così negativo è indicativo di un malessere diffuso non semplicemente di una criminalità dilagante. Non mi eserciterò nel ricercare colpe o responsabilità e soprattutto non cercherò colpevoli, ma d’altro canto invito tutti coloro che sono impegnati in ruoli di governo a non nascondere la testa sotto la sabbia fino alla prossima classifica. Mentre infatti la classifica è settoriale, le risposte sono inevitabilmente complessive e collegate. Va male essere al 72° posto in “Ricchezza e consumi”, 59° in “Affari e lavoro”, e 87° in “Demografia e società”. E proprio in ciò in cui pensiamo di eccellere “Ambiente e servizi” dobbiamo registrare passi indietro al 35° posto” prosegue Limatola.
“La chiave è nel dare risposte qualificate e unitarie che facciano ripartire l’economia e il buon lavoro e conseguentemente la crescita demografica. La criminalità (soprattutto la microcriminalità) si nutre di ignoranza e malessere. Questi snodi critici vanno invertiti rapidamente e non giustificati, pena un’ulteriore regressione. Tutti insieme possiamo farcela”.