GROSSETO – Il medico dello sport Franco Simoni ha ricevuto il Leonardino d’oro, il più alto riconoscimento assegnato dalla Federazione medico sportiva italiana (Fmsi).
E per festeggiare questo traguardo, sabato 21 ottobre alle ore 11, nella sala conferenze dell’Ordine dei medici di Grosseto (via Papa Giovanni XXIII), si è tenuto un evento speciale: a consegnare il premio è stato il segretario nazionale della Fmsi, Fabrizio Galdi, insieme alla presidente dell’Ordine dei medici e degli odontoiatri di Grosseto, Paola Pasqualini, e al presidente dell’Ams – Associazione medico sportiva maremmana – della Fmsi, Angelo Taviani.
Dal 2015 Simoni è in pensione: è stato per 40 anni il medico dello sport più famoso in Maremma. Per anni ha anche ricoperto il ruolo di medico sociale dell’Us Grosseto. Nel suo ambulatorio sono passati calciatori di Serie A, ciclisti e tanti altri ancora: basti pensare che all’incirca il medico ha fatto 70mila certificazioni per attività sportiva. Un record importante che dimostra il suo impegno in quella che per quasi mezzo secolo è stata la sua professione.
«Come presidente dell’Ordine – dichiara Paola Pasqualini – non posso che essere orgogliosa del riconoscimento consegnato oggi al dottor Simoni che evidenzia le indubbie qualità professionali del collega e dell’amico Franco, che con competenza, impegno ma soprattutto passione per la propria professione, è riuscito a diffondere i valori intrinsechi ed etici dell’attività sportiva». Il segretario della Fmsi, Fabrizio Galdi ha consegnato questa mattina il Leonardino d’oro al medico grossetano.
«Questa onorificenza federale – dichiara Galdi – è un elogio all’attività svolta dalle colonne portanti della nostra Federazione: tra queste c’è il dottor Simoni che è stato sempre in prima linea contribuendo a diffondere i valori della medicina dello sport. Simoni è uomo di sport con le conoscenze di un medico e saper trasmettere agli utenti finali i valori dell’attività sportiva e della medicina è una qualità unica. La medicina dello sport è la prima cura per quelle che sono le malattie croniche non trasmissibili». E non c’è stato solo il Leonardino d’oro per Simoni.
«Questo è un evento importante – racconta Taviani – perché il dottor Simoni viene nominato presidente onorario dell’Ams della Fmsi, per i meriti sportivi e per la carriera ma soprattutto viene insignito del Leonardino d’oro, la più alta onorificenza nell’ambito della medicina dello sport». E il protagonista della giornata non ha nascosto la sua emozione.
«Ho iniziato quasi per gioco nel 1977 – dichiara Simoni –: fu il professor Baronti, allora presidente della Società nuoto a chiedermi di fare i controlli ai suoi nuotatori. Poi l’anno dopo andai con Lamberto Pazzi a fare il medico per l’Orbetello che allora era in Serie D. Lo feci per due stagioni e nel contempo frequentavo il corso di Medicina dello sport a Firenze. Diventai quindi responsabile del relativo ambulatorio provinciale che la Regione aveva istituito dal 1980. Da allora non ho fatto altro che visitare atleti, ho visto circa 100mila persone. Potrei raccontare mille storie, liete e meno liete. Posso dire però che mai nessun incidente è accaduto a qualcuno, e posso dire con orgoglio di aver salvato qualche vita e risolto problemi che sarebbero diventati importanti. Mi sono occupato di educazione sanitaria nelle scuole, nei quartieri e nelle diverse associazioni sportive. Ho gestito per 12 anni insieme ad altri due colleghi un ambulatorio di traumatologia dello sport. Credo di aver dato qualcosa di positivo allo sport maremmano e un po’ anche a quello regionale e nazionale. Non sono un eroe, ho fatto un lavoro appassionante per quanto delicatissimo, un lavoro che mi è piaciuto così tanto da farmi sopportare molte difficoltà. Per me ricevere questo riconoscimento ha un valore enorme, l’emozione che provo è indescrivibile. Sono stati i miei colleghi toscani a promuovere la riconoscenza a Roma e questo mi riempie di orgoglio e ringrazio tutti loro di cuore».