GROSSETO – Il 4 maggio è la Giornata nazionale dell’affidamento familiare. In questa data, infatti, si celebrano i quarant’anni della legge 184, promulgata appunto il 4 maggio del 1983, che disciplina l’istituto dell’affidamento familiare.
Proprio per celebrare questa ricorrenza, Comune di Grosseto e Coeso Società della Salute hanno organizzato un’iniziativa di informazione per lunedì 8 maggio, che si svolgerà dalle 10 alle 13 al Museo archeologico e d’arte della Maremma e che prevede il coinvolgimento di alcune scuole del territorio e di famiglie affidatarie, che racconteranno la loro esperienza, in una sorta di percorso museale alternativo, dove le statue saranno “viventi”. Un evento, promosso dall’assessorato al Sociale del Comune di Grosseto che intende farne un appuntamento annuale per i venti comuni consorziati, che coinvolge il Centro affidi del Coeso, punto di riferimento, per i 20 comuni dell’area socio sanitaria Amiata grossetana, Colline Metallifere e Grossetana per l’affidamento familiare.
L’affidamento familiare prevede la possibilità di affidare un minore a una famiglia con o senza figli, convivente o sposata, o a un single, senza limiti particolari di età. L’affidamento può essere a tempo pieno o parziale (qualche ora al giorno o qualche giorno a settimana, ad esempio). È sempre a tempo e prevede il mantenimento costante dei rapporti con la famiglia di origine del bambino o del ragazzo. Tutti, quindi, possono dare la propria disponibilità ad accogliere un minore in affidamento familiare rivolgendosi al Centro affidi. Gli operatori specializzati del Coeso valuteranno le disponibilità ricevute e le situazioni e, se l’esito sarà positivo, inseriranno la famiglia o la persona nella banca dati: sono 22, al momento, le famiglie già censite e disponibili ad accogliere.
Una volta effettuato l’affidamento, che avviene dopo un percorso attento di valutazione della situazione, il minore, la famiglia affidataria e la famiglia di origine riceveranno tutto il supporto necessario dal personale del Centro affidi.
«Accogliere un minore nella propria casa – dicono gli operatori del Centro affidi – è un grande gesto di solidarietà, ma soprattutto un arricchimento per sé e per gli altri. Inoltre rappresenta un aiuto concreto per quei minori che possono trovarsi in uno stato di bisogno, anche temporaneo, e che, in mancanza di famiglie disponibili, dovrebbero ricorrere ad altri tipi di accoglienza, come quella nelle comunità per minori».
Sono 26 i bambini e i ragazzi in affidamento familiare seguiti dal Centro affidi del Coeso. Di questi, 22 sono affidamenti stabiliti dall’autorità giudiziaria e quattro sono invece consensuali; 24 sono a tempo pieno e prevedono, quindi, che il minore viva con gli affidatari, mentre due sono part-time, ovvero avvengono per alcune ore al giorno o alla settimana. Dei ragazzi in affido famigliare, dieci hanno un’età compresa tra 15 e 17 anni, otto sono tra gli undici e i 14 anni, quattro tra i 6 e i 10 anni e quattro hanno meno di cinque anni.
Il Centro affidi del Coeso si trova in via Damiano 7/A a Grosseto. Per informazioni è possibile chiamare il numero 0564 439276 o scrivere a [email protected]. Nella foto lo staff del Centro affidi: Barbara Barbetti, Barbara Bugelli, Mina Mari, Elisa Caputo, Claudia Valiani.