Salute

Prevenzione dell’Ictus: l’associazione Alice al Maremà per una giornata di sensibilizzazione

alice

GROSSETO – Sabato 29 aprile, nell’ambito delle iniziative per il mese della prevenzione contro l’Ictus cerebrale, Alice Grosseto Odv ha voluto accendere i riflettori su quanto sia importante il riconoscimento tempestivo dei sintomi, lanciando il tema “Il Tempo è Cervello – 1 persona su 4 verrà colpita da ictus nel corso della propria vita, per cui ogni minuto è prezioso”.

Dalle 10 alle 19 presso il centro commerciale Maremà, i volontari di Alice Grosseto saranno presenti con una propria postazione ed in collaborazione con la Croce Rossa Italiana, per somministrare test per il rischio cardio-cerebro vascolare, misurazione della pressione arteriosa ed ecocolor-doppler dei vasi del collo.

«Debolezza da un lato del corpo, bocca storta, difficoltà a parlare o comprendere (afasia), muovere con minor forza un braccio, una gamba o entrambi, vista sdoppiata o campo visivo ridotto, mal di testa violento e improvviso, insorgenza di uno stato confusionale, non riuscire a coordinare i movimenti né stare in equilibrio: questi sintomi indicano chiaramente che potrebbe trattarsi di un ictus cerebrale» – spiegano dall’associazione.

«L’ictus è una patologia tempo-dipendente: i risultati positivi che possono essere ottenuti grazie alle terapie disponibili (trombolisi e trombectomia meccanica) sono strettamente legati, infatti, alla precocità con cui si interviene. È dunque fondamentale riconoscere il prima possibile i sintomi e chiamare il 112 per poter arrivare in tempi rapidi in ospedale. Se compare dunque anche uno solo dei sintomi precedentemente illustrati, è necessario chiamare subito il 112/118 perché è fondamentale che la persona venga portata il più rapidamente possibile negli ospedali, dotati dei centri organizzati per il trattamento dell’ictus (Unità Neurovascolari – Centri Ictus – Stroke Unit)».

«Alice Italia Odv è da sempre impegnata in campagne di informazione per favorire la conoscenza dell’ictus cerebrale e dei fattori di rischio che ne favoriscono l’insorgenza. È necessario attuare tutte le strategie possibili per sensibilizzare i cittadini sul “fattore tempo” perché la finestra temporale per intervenire è racchiusa entro le prime 4,5 – massimo 6 ore. L’ictus cerebrale, nel nostro Paese, rappresenta la terza causa di morte, dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie, e la prima causa di invalidità permanente. Quasi 150.000 italiani ne vengono colpiti ogni anno e la metà dei superstiti rimane con problemi di disabilità anche grave. In Italia, le persone che hanno avuto un ictus e sono sopravvissute, con esiti più o meno invalidanti, sono oggi circa 1 milione, ma il fenomeno è in crescita sia perché si registra un invecchiamento progressivo della popolazione sia per il miglioramento delle terapie attualmente disponibili».

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