
GROSSETO – Filcams e Uiltucs invitano gli addetti del supermercato Unicoop Tirreno del Maremà ad aderire allo sciopero di settore indetto nei giorni di Pasqua e Pasquetta, 9 e 10 aprile, per contrastare la volontà dell’azienda di rimanere aperta nonostante gli accordi stabiliti con il “contratto integrativo aziendale” (Cia) sul lavoro domenicale e festivo.
«Siamo davvero delusi dal comportamento di un’azienda come Unicoop Tirreno – spiega Pierpaolo Micci (Filcams) e Dorsaf Oueslati (Uiltucs) – che pure, venendo incontro alle legittime aspirazioni dei lavoratori di passare in famiglia le festività comandate, aveva sottoscritto un accordo innovativo rinunciando all’apertura dei propri negozi in alcuni giorni festivi dell’anno, per poi tornare sui propri passi e violare quello stesso accordo tenendo aperto il supermercato del Maremà».
Secondo quanto prevede l’articolo 14 del titolo terzo del contratto integrativo aziendale, “le parti convengono che la cooperativa comunicherà alle organizzazioni sindacali provinciali il piano annuale delle aperture domenicali e festive entro il 31 gennaio di ogni anno. Dal piano suddetto sono escluse se non diversamente contrattate a livello provinciale le seguenti festività: 1° gennaio, Pasqua, lunedì dell’Angelo (Pasquetta), 25 aprile, 1° maggio, 25 e 26 dicembre”.
«L’accordo sulle aperture nei giorni esclusi dalle aperture non è stato cercato in via formale, né raggiunto – continuano Micci e Oueslati –. Ma constatiamo con amarezza e disappunto che, come sempre, la forzatura su Pasqua e Pasquetta è stata introdotta come atto unilaterale, aggirando una volta di più le corrette relazioni sindacali che auspicheremmo di vedere finalmente applicate da Unicoop Tirreno. E, cosa ben più grave, si tratta di una scelta consapevole di disattendere del tutto il contratto integrativo aziendale, che è molto chiaro in materia. Pertanto, ribadiamo con forza quanto detto alle lavoratrici e ai lavoratori nei punti vendita nei giorni scorsi: non essendoci, ad oggi, stata formalizzata nessuna richiesta di confronto su eventuali aperture straordinarie (per cui peraltro sarebbero comunque trascorsi i tempi previsti dal Cia), resta inteso che i giorni di Pasqua e Pasquetta rientra in quelle festività escluse da aperture».
C’è, d’altra parte, in questa vicenda un aspetto particolarmente spiacevole da sottolineare. «L’azienda – spiega Micci – sostiene di poter tenere aperto il negozio del Maremà grazie alla disponibilità volontaria dei dipendenti. Ma tutti quanti sappiamo che si tratta di un atteggiamento ricattatorio nei confronti di chi ha contratti a tempo determinato o interinali, che mettono di per sé stessi mettono i dipendenti in una condizione di subalternità nei confronti dell’azienda. Filcams e Uiltucs, da questo punto di vista, non intendono recedere di un passo rispetto all’obiettivo sacrosanto di garantire ai dipendenti della grande distribuzione organizzata il diritto di trascorrere in famiglia almeno le feste comandate e tutte le domeniche dell’anno. Perché al rito del consumo non può essere sacrificata sempre e comunque la qualità della vita, tanto più che orari e numero di giorni di apertura consentono comodamente a tutti di approvvigionarsi dei beni di consumo necessari».