GROSSETO – Riescono a coniugare la splendida, ricca, lussureggiante natura maremmana con l’arte. Sono i giardini d’artista. Parchi gioiello, spesso opera di artisti stranieri, e che, specie in primavera, vengono visitati da turisti che vengono a vederli anche da altre parti del mondo.
Spesso però quelli che li conoscono meno sono proprio i grossetani che avrebbero a portata di mani dei posti incantati da visitare a due passi da casa.
E allora, complice il bel tempo, vogliamo proporvi un breve viaggi all’interno di quattro giardini d’artista tra i più belli della Toscana. E sono tutti in Maremma.
Il primo, il più famoso, è il giardino dei Tarocchi di Capalbio. Onirico e colorato, è stato creato a partire dagli anni 70, dall’artista francese Niki de Saint-Phalle. Stregata da quello di Gaudì a Barcellona, l’artista volle creare il proprio meraviglioso giardino, ispirandosi alle carte dei tarocchi (da cui il nome). Visse anche nel parco, tanto che una delle strutture è proprio la sua casa rifugio, colorata da mille intardi, mosaici e specchietti, come tutto il resto del parco.
L’artista ci lavorò per oltre 20 anni. Poi, negli anni 90 il parco fu aperto al pubblico. Il giardino, come ogni anno, ha chiuso i battenti ad ottobre e riaprirà il 1° di aprile. Info: ilgiardinodeitarocchi.it/
Il secondo parco è il giardino di Daniel Spoerri a Seggiano. Il parco, che ospita opere di 55 artisti differenti, ha aperto al pubblico alla fine degli anni 90. Il giardino, che si estente su un parco naturale di 16 ettari, ospita ben 116 opere che si integrano perfettamente con il territorio circostante (accanto al percorso artistico è possibile seguirne anche uno botanico).
Tra le opere più famose quella dell’artista svizzero Spoerri denominata l’ombelico del mondo con i teschi di unicorno disposti in circolo. Il giardino riaprirà i battenti il 5 aprile con orario dalle 10 alle 17.30. Info: www.danielspoerri.org/giardino/
Il terzo giardino artistico è il Viaggio di ritorno di Rodolfo Laquaniti, nel comune di Castiglione della Pescaia. Il giardino si estende nel terreno attorno al podere nella campagna di Buriano in cui l’artista vive.
Il nome del giardino è evocativo: tutte le opere sono infatti realizzate con materiale di scarto e di recupero, un ritorno, appunto, nell’ottica di un riciclo creativo che consente di creare opere d’arte da materiale che altri manderebbero in discarica. Il giardino è visitabile su prenotazione. Info: rodolfolacquaniti.com/
Il quarto parco si trova a Montieri ed è un po’ differente dagli altri. Questo è un giardino dei suoni creato dal bavarese Paul Fuchs. Si tratta di un giardino che mescola sculture in pietra, ferro, bronzo, legno. Le opere si mescolano alla natura. Il nome è dato dal fatto che alcune opere, quando soffia il vento vibrano e “suonano” producendo una sorta di musica. Anche questo parco è visitabile su prenotazione. Info: www.paulfuchs.com/giardino-dei-suoni/