GROSSETO – “Il futuro della professione infermieristica dei prossimi vent’anni si disegna adesso”. Così Nicola Draoli, presidente dell’Ordine degli infermieri di Grosseto, traccia le linee guida sul futuro della professione infermieristica in Maremma e in Italia.
“Dopo aver raccolto le richieste di tutti gli infermieri iscritti all’Albo – spiega Draoli – durante gli Stati generali, la Fnopi ha elaborato un documento di consenso con 46 tra i massimi esperti della sanità nazionale e non solo, producendo un preciso elenco di impegni rivolti alle istituzioni e alla politica. Un punto di partenza dal quale si dovrà sviluppare la professione in futuro passando da un Servizio sanitario nazionale rinnovato. E’ opportuno inserire le prestazioni infermieristiche nei livelli essenziali di assistenza, anche con indicatori per confrontare e misurare i risultati dell’assistenza infermieristica a livello nazionale. Dobbiamo superare l’esclusività degli infermieri dipendenti per ampliare l’offerta assistenziale, con la massima attenzione al mantenimento dell’equilibrio del sistema, dicendo basta a modelli di assistenza basati su prestazioni limitate al caso specifico, sostituiti da modelli organizzativi per la presa in carico della persona e dei loro caregiver”.
Queste sono alcune azioni identificate dopo un anno di analisi condotta da tre gruppi di lavoro su temi da affrontare per dare impulso alla professione infermieristica e all’assistenza sanitaria: “Le nuove esigenze del Servizio sanitario nazionale”; “Le strade per l’evoluzione della professione”, di cui era referente proprio Nicola Draoli; “La revisione del suo assetto formativo”.
“Tra queste tematiche – continua Draoli – un ruolo fondamentale è quello della formazione: aumentare i numeri significa prima di tutto incrementare i docenti universitari infermieri di ruolo per garantire qualità e non impattare negativamente su altri corsi di laurea attivi. Realizzare la laurea magistrale a indirizzo clinico abilitante per un profilo con competenze avanzate e funzioni e attività specifiche tra cui non più rimandabile la prescrizione infermieristica in primis di dispositivi e presidi medici. Naturalmente è essenziale riconoscere nel sistema di remunerazione la specificità del ruolo degli infermieri professionisti, visto che a oggi sono tra i meno pagati d’Europa e per far fronte da subito alla carenza di organici che mette a dura prova le strutture e a rischio la qualità dei servizi, formalizzare la figura e il ruolo di nuovi operatori sanitari, formati e gestiti dagli infermieri”.
Considerazioni che fanno comprendere come sia necessaria a questo punto una naturale evoluzione della professione infermieristica. “L’obiettivo di queste riflessioni – conclude Draoli – è proprio cercare di promuovere un dialogo con i principali soggetti istituzionali coinvolti nel processo per riuscire a ridisegnare, adesso, il ruolo della professione infermieristica e migliorare così il servizio offerto ai cittadini. Lo ripetiamo da anni, ma oggi è diventato urgente: con la carenza di professionisti che andrà a peggiorare ancora nel prossimo futuro non possiamo continuare a ragionare solo di numeri ma dobbiamo parlare di innalzare le competenze per tutte le professioni e riconoscere anche economicamente questo innalzamento”. Il documento integrale è consultabile su www.opigrosseto.it.