La “rivista” tutta da leggere e molto da ridere: Il SupperGiunco, poco periodico di Maremmanità e irriverenza firmati dai quei mattacchioni di Bokkuni e Ulivan’s.
Sfidano a carte una coppia di cassonetti intelligenti… e perdono
Dal nostro inviato del capoluogo Fortore da Cipollaia
I nuovi cassonetti intelligenti comparsi in gran parte della Maremma suscitano al contempo un carico di interesse e di diffidenza. “Ma c’è carico e carico maremmamajala!”, ha vivacemente fatto notare Iginio Scollagallina, attendibile socio del circolo “bussoappicche” che si riunisce al Bar Zotto “È mai possibile farsi fregare da un cassonetto l’asso di cuori co’ iddue di briscola?” esprimendo al contempo ammirazione per la sagacia dei cassonetti e sconforto per il socio Paride Cioffi, duro come un ornello e che dopo 50 anni ancora ‘un conta le carte passate.
“Ganzi eh, ma unn’è che i novi cassonetti intelligenti installati dal Comune nei territori aperti e nelle campagne pigliano pigolo e ci mettono sotto come nel filme di Terminetorre?” “All’inizio si sono dimostrati amichevoli, ci facevano sempre vincere a tressette, ora sono diventati spocchiosi e irascibili, una volta si sono accorti che strisciavo a coppe e m’hanno rovesciato sul tavolino sei pannolini da bimbetto pieni zeppi di diarrea!” ci racconta il presidente del circolo “bussoappicche” Eunuco Alzalamira. Non tira quindi una buona aria nelle nostre campagne, anche per i rifiuti rovesciati dai cassonetti intelligenti come forma di protesta legata alle loro rivendicazioni sindacali.
“E ‘un si pole far d’un erba un fascio” stempera il buon pastore del rione Nibbiaia don Valdemaro “son come i gristiani: ci son quelli bòni e quelli meno bòni, van capiti. Io ad esempio son parecchio amico dell’Umido mentre il vetro mi guarda di tralice”
Non resta che monitorare attentamente la situazione sperando che non imparino anche a sparare ai cinghiali perché il passo dalla caccia al suino selvatico a quella dell’uomo potrebbe essere molto breve.